PALERMO – Prosegue l’iter per la definizione di un regolamento che riguarda l’housing sociale in Sicilia, termine arrivato in prestito dall’inglese che designa la nuova edilizia popolare. L’obiettivo è scegliere al meglio le proposte di edilizia che saranno presentate dai Comuni e finanziate dal fondo immobiliare regionale per 30 milioni di euro, facendo attenzione ai beneficiari, alla riqualificazione urbana e all’efficienza energetica.
L’assessore regionale per le Infrastrutture e la mobilità, Andrea Vecchio, ha firmato lo scorso 30 luglio il decreto sulle linee guida per gli interventi, una sorta di ponte in attesa di un regolamento organico ( a pagina 22 pubblichiamo il testo in Gurs). Nel momento in cui verrà pubblicato anche quest’ultimo passo nella definizione dell’iter, si stilerà un avviso per la manifestazione d’interesse per gli interventi di housing sociale.
Le linee guida stabiliscono che solo i Comuni potranno presentare progetti per gli interventi, individuati attraverso procedure di evidenza pubblica e sanciti da accordi di programma a cui possono partecipare Province e Iacp o soggetti privati come cooperative, imprese di costruzioni, associazioni imprenditoriali, fondazioni, enti anche religiosi, l’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, imprese sociali o società di sviluppo immobiliare.
Questi progetti o proposte dovranno seguire alcuni capisaldi. Almeno il 51 per cento della superficie complessiva (che comprende quella utile e quella non residenziale) deve essere destinato ad alloggi sociali per affittarli a canoni calmierati e per venderli a valori convenzionati. Nelle proposte, bisognerà tener conto delle esigenze dei nuclei familiari a basso reddito anche monoparentali o monoreddito, delle giovani coppie a basso reddito, degli anziani in condizioni sociali ed economiche svantaggiate, degli studenti fuori sede, dei soggetti sottoposti a procedura esecutiva di rilascio, delle famiglie di cui facciano parte malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, degli immigrati regolari.
Inoltre, le proposte dovranno avere una sostenibilità economica (che il decreto stabilisce come “un rendimento atteso a vita intera non inferiore al 3 per cento oltre all’inflazione”) e presentare anche un’efficace modalità di gestione, con la selezione dei destinatari, la riscossione degli affitti, la manutenzione e la vendita degli alloggi. Gli interventi dovranno essere di una dimensione “significativa”, individuati in aree e in immobili disponibili e con conformità urbanistica e fattibilità tecnica. Dovrà essere già svolta una verifica di eventuali vincoli di tutela idrogeologica, archeologico-culturale, paesaggistica e ambientale. Infine, bisognerà soddisfare per quanto possibile la domanda abitativa di certe aree.
Secondo le linee guida, inoltre, i progetti avranno più possibilità di successo se apporteranno risorse private e pubbliche oltre a quelle del fondo immobiliare regionale, se ci sarà un coordinamento con le politiche locali per l’edilizia sociale e la riqualificazione urbana, se si punterà alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e non al “consumo del territorio” e, infine, se anche i consumi energetici saranno contenuti e quindi punteranno all’utilizzo di fonti rinnovabili.
In attesa del regolamento in fase d’approvazione
PALERMO – Non manca molto, probabilmente, alla pubblicazione anche del regolamento. Lo schema è stato infatti accettato dalla Giunta regionale lo scorso 21 giugno, ed è ora in fase di approvazione. “L’intento – si legge nelle linee guida in riferimento proprio al regolamento da approvare – è quello di individuare iniziative fattibili ed idonee per lo sviluppo di programmi di edilizia sociale sul territorio della Regione siciliana che saranno attuati attraverso il costituendo fondo, oltre che con il sostegno di altre iniziative (quali Fondi comunitari Jessica ovvero bandi indetti al fine di finanziare iniziative di recupero edilizio e urbanistico ai fini abitativi o finanziamenti a cooperative ed imprese)”.
L’intero percorso parte dal piano nazionale di edilizia abitativa, approvato nel luglio 2009, e passa dalla deliberazione della Giunta regionale dello scorso 21 giugno, con la quale sono stati destinati 30 milioni di euro all’attuazione di un Piano di edilizia sociale; queste risorse sono state destinate a un fondo immobiliare regionale che dovrà investirle in progetti di edilizia sociale ritenuti idonei.
Roberto Quartarone
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