Elettrodotto Italia-Malta, la Regione siciliana firma

PALERMO – Un altro tassello si aggiunge alla storia della costruzione dell’elettrodotto Italia-Malta, il cavo di interconnessione elettrica sottomarino che dovrebbe attraversare il canale di Malta, congiungendo rete elettrica maltese e italiana via Sicilia.
Sulla Gurs del 24 agosto è stato pubblicato il decreto regionale del 30 luglio che prevede l’Intesa della Regione sul progetto, proposto dalla società Enemalta Corporation, per l’intervento denominato “Collegamento in corrente alternata a 220kV Italia-Malta”.
La storia comincia nel lontano 2008, quando l’Enemalta assegna l’incarico per uno studio della linea Sicilia-Malta alla compagnia italiana Terna. L’anno dopo viene cancellato il primo bando pubblico per assenza di partecipanti con le caratteristiche richieste. Nel luglio del 2010 l’Enemalta apre una trattativa diretta con 4 compagnie private, e nel dicembre dello stesso anno la compagnia francese Nexan si aggiudica il contratto. Nel 2011 il ministero dell’ambiente rilascia lo studio di impatto ambientale, e, dopo gli studi commissionati alla compagnia svedese Mtt per sondaggi sottomarini per una fascia larga 80 metri tra Marina di Ragusa e Qalet Marku, adesso è arrivato anche il decreto della Regione per l’intesa con Enemalta. Il costo complessivo dell’operazione, che avrà anche i contributi del’Ue, sarà di circa 200 milioni di euro.
La Regione risponde alla richiesta di Enemalta presentata l’1 settembre 2011, in cui chiedeva l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’intervento denominato “collegamento in corrente alternata a 220 kV Italia-Malta”.
L’intervento – si legge sul decreto – prevede due 2 terne di cavi a 220 kV in corrente alternata realizzati parte in cavo terrestre e parte in cavo marino in Xlpe (una forma di polietilene), un tratto di cavo terrestre da 19,1 km che congiunge la stazione di Ragusa ad una cameretta di giunzione tra cavi terrestri e cavi marini (giunti terra-mare) posizionata a pochi metri dall’approdo nei pressi del depuratore lungo il litorale di Marina di Ragusa. Previsto un tratto di cavo sottomarino, sempre in Xlpe, di circa 26,5 km nelle acque territoriali italiane (con uno sviluppo complessivo di 97,5 km) che collega la costa italiana a quella maltese, in località Maghtab, dove verranno posizionati analoghi giunti terra-mare. Inoltre ci saranno interventi nei pressi della nuova stazione elettrica di Ragusa funzionali al nuovo collegamento come reattori di compensazione, interruttori di protezione, apparecchiature di misura e relativi alloggi. Per concludere il piano di azione considera due nuovi stalli a 220 kV con relative apparecchiature di misura e protezione, due nuovi stalli a 150 kVe, due terne di cavi a 150 kV e relativi terminali per una lunghezza pari a circa 350 m interni alla stazione ed una strada di accesso all’area della stazione elettrica di Ragusa della lunghezza di circa 160 m che si svilupperà lungo il perimetro della stazione stessa.
Il decreto precisa in seguito che l’intesa tra le parti è subordinata alla pronuncia di compatibilità ambientale da parte dei “competenti ministeri ed è vincolata al rispetto delle prescrizioni e condizioni espresse dai soggetti competenti al rilascio dei diversi pareri, autorizzazioni o nulla-osta, comunque denominati, facenti parte integrante del presente decreto, nonché ai pareri rilasciati dalle altre Amministrazioni interessate nell’ambito del procedimento unico”.