Prevenzione e consapevolezza: così la Sicilia brucia meno

CATANIA – Mentre negli ultimi giorni si registra un aumento del numero dei roghi in Sicilia, il Dossier Ecosistema incendi 2009 di Legambiente e Protezione civile fornisce il quadro della situazione riferita allo scorso anno. Il risultato, in sintesi?Aumentano controlli e prevenzione, diminuiscono contestualmente  roghi e aree bruciate nell’Isola, anche se le fiamme colpiscono ancora troppo. Solo il 4% dei Comuni censiti applica pienamente la legge quadro in materia d’incendi boschivi.”
Nel 2008, in Italia gli incendi sono diminuiti del 40% rispetto al 2007, con una riduzione dell’estensione delle aree bruciate pari a due terzi. Una diminuzione significativa, che testimonia l’utilità del sistema di contrasto messo in campo da chi combatte il fuoco,sia dal punto di vista organizzativo  sia tecnico- strumentale. Un sistema sempre più efficace, grazie a un’attività di prevenzione capillare e diversificata, in funzione delle molteplici realtà territoriali e anche ad una maggiore consapevolezza  della società civile nella tutela del territorio.
 L’indagine Legambiente è stata realizzata con un questionario inviato alle Amministrazioni comunali. Nonostante ciò, la Sicilia dopo la Calabria, si distingue per un rilevante numero d’ incendi (797) che ne fanno, una delle Regioni principali caratterizzate da questa emergenza ambientale, soprattutto in riferimento alla superficie bruciata.
 Infatti, il patrimonio boschivo siciliano andato in fumo nel 2008, è stato di circa 17.775 ettari, di cui 4.042 di superficie boschiva e 13.733 di non boschiva con una media ettari/incendi del 22,3%. Cifre ragguardevoli, se consideriamo che in tutta Italia sono stati bruciati complessivamente 66.145 ettari.
Tuttavia, rispetto al 2007,  si assiste ad una diminuzione del numero di incendi (1.254) nell’Isola. Per numero di Comuni interessati da incendi, la Sicilia si pone nella graduatoria nazionale al terzo posto, dietro Calabria e Campania con 165, corrispondenti al 42% sul totale (232 nel 2007 e 59%).
Si registrano delle Amministrazioni comunali che si distinguono per l’ottimo lavoro svolto nell’azione di contrasto al rischio d’incendi boschivi. Nell’Isola, sono due i Comuni che ottengono le bandiere “Bosco Sicuro” per la piena applicazione della legge quadro 353/2000: Comiso e Termini Imprese; mentre tra i Comuni inadempienti figura Ravanusa. Per quanto riguarda il lavoro di mitigazione del rischio di incendi boschivi svolto dai Comuni suddivisi per Regione, la Sicilia si colloca al 6° posto con il 68%. Per quanto concerne l’ambito delle attività d’ avvistamento e prevenzione incendi, la Sicilia è settima con il 65% dei Comuni che realizzano il catasto delle aree percorse dal fuoco e lo hanno aggiornato nell’ultimo anno. Solo il 9% attua una campagna informativa e il 35% è molto attivo in opere concrete di tutela del patrimonio boschivo (avvistamento e prevenzione incendi).
Tra i capoluoghi di provincia fanalini di coda,  si collocano Palermo e Caltanissetta che, con un punteggio di 4,5 la prima, e 3,5 la seconda, non svolgono un sufficiente lavoro di contrasto al rischio incendi boschivi, seppur a fronte di una cospicua porzione di territorio andato in fumo.
Per quanto riguarda le singole Province siciliane, quella che ha avuto il maggior numero di ettari bruciati nel 2008 è stata Agrigento (3.514).
Secondo e terzo posto rispettivamente per Palermo (2.841) ed Enna (2.820). Seguono a ruota Messina (1.902), Catania (1.884) Chiude la classifica  Ragusa (505).