PALERMO – Un rapporto dell’Associazione dei contribuenti italiani stabilisce che l’Isola non detiene il primato dell’evasione fiscale. Infatti è la Lombardia la regina dell’illegalità finanziaria, anche se bisognerebbe fare un confronto con i diversi regimi produttivi. Ovvio che al Nord, dove si produce di più, il rischio di infrazioni aumenta in proporzione E così se è vero che la Sicilia non è la cenerentola d’Italia per quanto riguarda il numero di abusi fiscali, non si può certo dire che il fenomeno dell’economia sommersa al di qua dello Stretto sia una roba da poco. I risultati dei Reparti di Sicilia e Calabria delle Fiamme Gialle, relativi ai primi cinque mesi del 2012, sono indicativi.
Fino al 31 maggio scorso, sono stati scoperti redditi sottratti a tassazione per un ammontare di 682 milioni di euro, ai quali devono aggiungersi recuperi di Iva dovuta per 100 milioni di euro.
In modo particolare, nella lotta all’elusione fiscale, sono stati individuati 419 evasori totali e paratotali che avevano occultato redditi per circa 479 milioni di euro; tra questi 183 sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per omesse o infedeli dichiarazioni comportanti evasioni di imposta al di sopra delle soglie di punibilità penale. Al tempo stesso i finanzieri hanno messo a segno sequestri patrimoniali per 92 milioni e 690 mila euro e denunciato 516 soggetti per frodi e reati fiscali.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro la Sicilia si conferma una regione dove l’occupazione irregolare è ancora un fenomeno dilagante. Le Fiamme Gialle hanno scoperchiato un vaso di pandora contenente 1.643 lavoratori irregolari, di cui 1.189 completamente in nero, impiegati da 454 datori di lavoro.
Ma ecco il dato che più desta impressione: i controlli eseguiti in materia di scontrini e ricevute fiscali sono stati 24.347. Ben il 44,71% degli esercenti sono risultati irregolari. Un dato che in alcune province dell’Isola è addirittura in aumento. Infatti, nel corso di nuovi accertamenti che la Gdf ha compiuto in luglio del corrente anno, nella provincia di Palermo su 263 controlli sono state riscontrate ben 209 irregolarità. In pratica il 79,50% degli esercenti palermitani non ha emesso ricevute fiscali in piena estate. In Provincia di Messina su 606 verifiche, solo 233 esercenti sono risultati in regola con il fisco. Si tratta di 373 attività che sfuggono all’erario, il 61,5% di quelle esaminate nell’area peloritana.
Sempre in tema di polizia finanziaria, spiccano i 15 milioni di accise evase nel comparto della commercializzazione degli oli minerali e il sequestro di 102 tonnellate di prodotti petroliferi, con l’accertamento di consumi in frode per altre 37 mila tonnellate.
Sul versante della spesa pubblica, gli accertamenti hanno consentito la scoperta di truffe in materia di finanziamenti comunitari e nazionali a sostegno delle imprese per 100 milioni di euro e la segnalazione, alle competenti Procure della Corte dei Conti, di 830 soggetti per danni erariali superiori a 169 milioni di euro.
Nemmeno il comparto sociale è esente da infrazioni: 216 sono state le persone denunciate alla Magistratura per truffe e/o indebite fruizioni di prestazioni sociali agevolate destinate alle fasce di famiglie più deboli, quali borse di studio, affitti agevolati, esenzione dai ticket sanitari, buoni libro, assegni di maternità, ecc.
Nel comparto tutela ambientale, sono state denunziate 128 persone, pervenendo al sequestro di 40 discariche abusive e di circa 2.087 tonnellate di rifiuti industriali.
A tutela del “Made in Italy”, l’azione delle Fiamme Gialle si è rivolta anche al contrasto della contraffazione e della pirateria. Per quel che concerne la prima, oltre 1 milione e 400 mila prodotti con marchi falsi o ingannevoli, ovvero di qualità scadente e quindi potenzialmente pericolosi per i consumatori, sono stati sottoposti a sequestro con 252 persone denunciate. Nel settore della pirateria circa 46 mila sono stati i prodotti sequestrati, 199 le persone finite nel mirino della giustizia.
La lotta alla criminalità organizzata e il contrasto ai patrimoni illecitamente accumulati dai sodalizi ha condotto all’arresto di 198 persone e al sequestro di 86 aziende e di beni per 224 milioni di euro, a seguito degli accertamenti sviluppati nei confronti di 646 soggetti fisici e giuridici. Nello stesso periodo, sono state confiscate 41 aziende e beni per 801 milioni di euro, nonché proposti alle competenti Autorità Giudiziarie ulteriori sequestri per oltre 1 miliardo di euro. In pratica solo dalla Mafia sono stati recuperati circa due miliardi di euro. Tanto c’è ancora da fare, ma il lavoro delle Fiamme Gialle siciliane e calabre fa ben sperare per un futuro senza parassiti.