PALERMO – La crisi segna in negativo tutti i settori della produzione. Non fa eccezione il mercato dell’auto che nel 2011 ha fatto registrare un calo significativo. Secondo il consueto report di riepilogo redatto dall’Automobile Club d’Italia (Aci) “le prime iscrizioni in Italia hanno riportato una flessione superiore al 10%, derivante anche dal profondo periodo di crisi economico-finanziaria che ha colpito l’Europa ed in particolare il nostro Paese e dall’anticipo di vendite dovute agli incentivi autorizzati dal governo con qualche interruzione da fine 2006 a marzo 2010”. La Sicilia segue l’andazzo nazionale e, in particolare, fa registrare, come da tradizione, un valore decisivo in merito ai trasferimenti di proprietà, quindi mercato dell’usato, con il picco della provincia di Enna dove per ogni auto nuova se ne vendono cinque usate.
Finita la fase degli incentivi il mercato è andato crollando sempre di più fino a giungere all’ultimo scossone di dicembre, pari a -8,8%. Le province con l’incidenza più alta delle prime iscrizioni rispetto al corrispondente parco auto per avere un confronto omogeneo, sono Aosta, Firenze e Roma, rispettivamente con il 18,4%, 11,6% e 9,3%, contro una media nazionale del 4,8%. Dall’altra parte della classifica, quindi nella zona di minore propensione all’acquisto del nuovo, troviamo le province di Enna (1,40%), Barletta Trani (1,65%) e Foggia (1,76%), dove è più diffuso il mercato dell’usato. Tra le ultime posizioni della classifica spiccano anche le province di Agrigento (1,85%), Caltanissetta (2,01%), Catania (2,03%), Trapani (2,17%) e Siracusa (2,43%). La siciliana più alta in classica è Palermo con un dato pari a 3,61%, comunque abbastanza distante dalle città dove il mercato è più fiorente.
Resiste il mercato dell’usato, dove si è rilevata una sostanziale parità con il 2010 per quanto riguarda i trasferimenti al netto delle minivolture ed una lieve crescita di quasi il 2% per i passaggi comprensivi di minivolture, in virtù del risultato positivo raggiunto dai minipassaggi (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), pari al 4,7%. Ribaltata la classifica precedente. In questo caso tutta la fascia alta è occupata da province meridionali e così risulta alto il rapporto usato/prime iscrizioni nel Mezzogiorno, pari a 3,37 (contro una media nazionale dell’1,6), vale a dire che per ogni auto nuova se ne vendono più di tre usate. Stesso dato per le Isole dove per ogni auto immatricolata, sono quasi tre i passaggi di proprietà. La mappatura del mercato dell’auto rispetta quelle che sono le differenti aree di distribuzione del reddito in Italia.
Altro capitolo interessante riguarda l’analisi in tema di trasferimenti di proprietà. “Dall’analisi del saldo fra passaggi al lordo delle minivolture in ingresso nelle province e quelli in uscita (differenza tra chi acquista e chi vende), – si legge nel report – si rileva una differenza consistente nelle Province di Napoli, Catania, Bari, Salerno, Lecce e Caserta, ovvero in queste Province è più marcata la tendenza ad acquistare usato, piuttosto che a venderlo. Propensione totalmente opposta in particolare a Roma, Torino, Firenze, Milano e Aosta, che sono all’incirca le stesse Province in cui si preferisce il nuovo all’usato”.
In ribasso anche le radiazioni che nel 2011 che sono crollate di circa il 15%, un risultato più accentuato rispetto a quello registrato dalle prime iscrizioni. Anche in numero assoluto le auto eliminate dalla circolazione sono state inferiori a quelle iscritte, pertanto il parco circolante delle autovetture è comunque aumentato. Al Sud permane la tendenza a rottamare piuttosto che acquistare.
Anche gli ultimi dati del 2012, quelli che riguardano il mese di luglio, ma anche i primi otto mesi dell’anno, confermano una crisi generalizzata con un calo del 20% per la vendita di autovetture. Stesso discorso anche per i passaggi di proprietà di autovetture, senza minivolture, con una variazione negativa del 3,8% rispetto al luglio dello scorso anno.