Musumeci: “Non farò mai accordi col centrosinistra”

PALERMO – “Semmai sarò eletto e perdessi la mia maggioranza di centrodestra, non andrò mai a governare con un governo di centrosinistra”. Lo ha affermato il candidato di centrodestra alla Presidenza della Regione Nello Musumeci. “Non sostituirò la maggioranza con cui sono stato eletto con la minoranza che ha perso le elezioni, ma mi dimetterei immediatamente”.
 
Ovviamente il riferimento al comportamento di Raffaele Lombardo nella passata legislatura è abbastanza calzante: eletto in prima battuta con l’appoggio delle forze di centro destra, dopo circa un anno Lombardo ha cambiato completamente direzione alleandosi con la sinistra. Ma tornando alle dichiarazioni di Musumeci in merito a quali forze politiche potrebbero fare al caso suo se non potesse avere la  aggioranza all’Ars, ha risposto: “Bisognerà guardare i numeri nostri e i numeri degli altri. Apriremo un confronto alla luce del sole come avviene in tutte le moderne democrazie di occidente, con tutte le altre forze politiche più vicine alle nostre posizioni per affinità politica e ideologica e responsabilmente allargheremmo la nostra maggioranza”.
Sul suo blog il leader del movimento 5 stelle Beppe Grillo ha detto che si sta allenando ogni giorno a Nervi per arrivarein Sicilia a nuoto da Reggio Calabria. La Sicilia e’ sempre stata l’ago della bilancia della politica italiana da Garibaldi in poi.
Rudy Maira, segretario regionale del Pid-cantiere popolare e capogruppo all’Ars, dopo avere acquisito nel suo partito l’ex capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, stigmatizza i litigi e le polemiche avvenute in questi giorni all’interno dell’esecutivo di Lombardo che “descrivono plasticamente la realtà di un sistema politico targato Raffaele Lombardo fatto di partiti e soggetti che, stravolgendo il voto dei siciliani, hanno gestito la cosa pubblica in modo maldestro e con scadenti risultati per l’economia, lo sviluppo e l’occupazione”.
Ma la questione più drammatica è che l’elettore avrà grande difficoltà ad accoppiare il partito al candidato perchè molti hanno cambiato rotta pur rimanendo nella stessa coalizione, ma l’elettore medio non è sempre attento ed informato sui vari spostamenti ed a ben ragione, vista la quantità di questi spostamenti avvenuta sia durante l’ultima legislatura che poco prima delle elezioni siciliane. C’è stato anche qualche deputato che ha cambiato più gruppi parlamentari nella stessa legislatura. Un segnale forte questo, che mette in luce la necessità di riordinare i partiti per dar loro maggiore credibilità davanti ai cittadini e consentire al politico una condotta più serena.