Termini Imerese, nuovo incontro al buio. Da ministero e Invitalia niente di nuovo

PALERMO – Riprendono i round sul futuro di Termini Imerese. Oggi a Roma dovrebbe svolgersi il tavolo tecnico sul dopo Fiat nel centro palermitano per fare il punto della situazione sul reale interesse dei cinesi di Chery e sulle altre offerte delle quali ha parlato nelle scorse settimane Claudio De Vincenti, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico. Il condizionale è d’obbligo perché non c’è stata nessuna conferma di questo incontro già previsto nell’ultimo appuntamento estivo. I sindacati, intanto, rilanciano l’allarme: cambiano gli attori in gioco, ma il futuro resta sempre più nebuloso.
A parlare è stato Vincenzo Comella, segretario Uilm di Palermo. “Si era avuta l’impressione che con il subentro del sottosegretario Claudio De Vincenti la vertenza su Fiat Termini Imerese ed indotto stava cambiando passo, scopriamo invece, che è cambiato il maestro ma la musica è sempre quella di prima, e che si stanno disattendendo tutti gli appuntamenti facendo passare inutilmente il tempo e creando così preoccupazione ed allarme nel territorio”. Insomma, non può dirsi certo che, a distanza di nove mesi dall’atteso ingresso di Dr Motor poi fallito per i noti problemi finanziari dell’azienda molisana, ci siano state delle novità positive.
 
“Il sottosegretario, al tavolo del Mise del 16 luglio – ha spiegato Comella -, si era impegnato sugli esodati e la cassa integrazione per il secondo anno, ad un tavolo al Ministero del Lavoro prima delle ferie per argomentare sulle problematiche che riguardavano la cassa integrazione per il secondo anno per i lavoratori dell’indotto, e ad secondo tavolo a metà settembre al ministero dello Sviluppo Economico per riprendere la discussione sulla reindustralizzazione dell’aria industriale di Termini Imerese. Ma a questo si aggiunge l’ulteriore preoccupazione che provoca la scelta del Pdl di opporsi alla calendarizzazione della discussione in aula della proposta di legge sugli esodati”.
Nei giorni scorsi il primo cittadino di Termini ha scritto a De Vincenti chiedendo soluzioni in tempi rapidi. Il sindaco Burrafato richiede che per lo stabilimento, ancora formalmente di proprietà Fiat, si avvii una ricognizione per valutare tutte le aziende automobilistiche e sondare la loro eventuale disponibilità Ma forse l’automotive, con un mercato dell’auto in picchiata, non è il futuro, eppure si continua a guardare ancora dalla parte sbagliata.