Messina – Sono le partecipate a tirare giù un Comune sempre più a fondo

MESSINA – Nelle more dell’approvazione dell’aumento dell’aliquota comunale Imu, il commissario straordinario di nomina regionale, Luigi Croce, ha messo nuovamente in luce tutte le difficoltà economiche dell’Ente che, testuali parole, “se fosse una società privata sarebbe già fallita”. Pesano i debiti, quelli sicuri (55 mln €) e quelli probabili (i conti dell’Atm non sono verificati al 100%). Ed è proprio sulle partecipate comunali che Croce ha puntato il dito, indicandole come il maggiore centro di spesa e sprechi. Eppure, il tema delle società partecipate era al centro del programma elettorale dell’ex sindaco Peppino Buzzanca, il quale – ricordiamo – dimettendosi ha affermato di aver raggiunto tutti i propri obiettivi. Continuiamo la nostra serie di aperture sull’”eredità di Buzzanca” e vediamo cosa è stato fatto davvero nell’ultima sindacatura per questo tema, analizzando alcuni casi specifici.
Atm. Già il precedente commissario Gaspare Sinatra nel 2008 aveva avviato il percorso di trasformazione in Spa. I debiti dell’azienda erano fissati in 16 mln di euro e cominciava la stagione delle inchieste della Procura (consulenze, assenteismo, contachilometri truccati). I tram in strada erano otto. Oggi, dopo quattro anni di sindacatura Buzzanca, il percorso di trasformazione in Spa non si è ancora concluso, i debiti sono saliti a 50 mln di euro (almeno), i tram in strada sono solo quattro.
MessinAmbiente e Ato3.
 
L’abolizione di MessinAmbiente era scritta a chiare lettere nel programma di Buzzanca, ma nei primi due anni di sindacatura il tema non è mai emerso, anzi si ipotizzava di finanziare l’agognata discarica di Pace. Quando questo progetto svanì il presidentissimo di allora di MessinAmbiente (e attuale esperto del nuovo commissario… corsi e ricorsi storici) Nino Dalmazio lasciò l’incarico. A quel punto, ecco l’offensiva di Buzzanca con il bando dell’Ato3 che andava in direzione della liberalizzazione del mercato. Ma tutte le gare espletate sono andate deserte. MessinAmbiente, comunque, da febbraio è stata posta in liquidazione, in attesa forse della svolta delle Ssr. Svolta che dovrebbe coinvolgere anche l’Ato3, anch’essa in liquidazione, e su cui comunque un dato vale più di mille parole: percentuale di raccolta differenziata nel 2008, 5%; percentuale nel 2012, 7%. Con i tempi di Buzzanca, insomma, la città raggiungerebbe il 50% di raccolta differenziata in “soli” 92 anni.

Promesse infrante. Il mistero della new-co Feluca

MESSINA – In questi quattro anni di Buzzanca-bis, in tema di partecipate comunali, un posto di primo piano spetta alla vicenda Feluca: dipendenti in sciopero, sito internet istituzionale messo sotto sequestro, messa in liquidazione e promessa della nascita di una new-co in partnership con la Provincia.
Ancora stiamo aspettando novità…
Davvero soppressa, poi, l’Istituzione per i Servizi sociali, con l’accorpamento di tutte le deleghe all’assessorato comunale competente. Abbandono del progetto Entrate Zancle, messa in liquidazione della Polisportiva Città di Messina e della Nettuno Spa chiudono poi il desolante quadro, con l’Amam unica partecipata a non creare danni seri. Salvo quando non si rompono le tubature, cosa che ormai succede ogni 3 mesi…