Catania – Teatro Moncada, la distruzione e 7,5 milioni di euro di risorse sprecate

CATANIA – Macchine bruciate, vetri rotti, saracinesche crivellate da colpi di fucile e, soprattutto, la totale assenza dell’amministrazione comunale, hanno fatto del teatro di Viale Moncada il simbolo del degrado e dell’incapacità di risollevare le sorti della città di Catania.
La struttura, 500 posti a sedere, ultimata nel 2000, e che nelle intenzioni degli amministratori avrebbe dovuto rappresentare il riscatto di un intero quartiere, quello di Librino, oggi rappresenta solo le contraddizioni di una classe politica, quella di ieri e quella di oggi, brava ad annunciare, ma incapace di mantenere. Il tutto, si traduce in mancanza di credibilità oltre che in un enorme spreco di denaro pubblico. L’assenza di qualsiasi forma di controllo (nessuna telecamera collegata con il vicino comando di Polizia, nessun allarme) e lo stato di abbandono, infatti, hanno significato la distruzione di questa struttura che, costata in principio circa 5 miliardi di lire, ha subito numerosi atti vandalici che hanno portato il Comune, nel 2003, ad accendere un mutuo di circa 2 milioni di euro per il completamento dell’edificio e per il ripristino delle condizioni di sicurezza.
 
Non solo: nel 2005, il Comune annunciava l’accensione di un nuovo mutuo di 2 milioni e mezzo di euro e l’impegno a completare i lavori entro giugno del 2006. Tra il 2007 e l’inizio del 2008, poi, una nuova serie di sopralluoghi ha preceduto una nuova serie di annunci di apertura. Oggi, a distanza di nove anni dalla realizzazione del teatro, lo spettacolo che si presenta davanti agli occhi di chi vi si reca, è indescrivibile. “Gli impianti, quello elettrico, quello di climatizzazione e quello antincendio, sono stati totalmente smantellati, e non è la prima volta  – afferma Loredana Gioia, Presidente della municipalità, che si è recata in seduta itinerante presso il teatro, per verificare la situazione attuale e contare i nuovi danni subiti dalla struttura. Il teatro di Viale Moncada – continua – rappresenta un vero e proprio insulto ad un quartiere e ai suoi abitanti stanchi di promesse mai mantenute; noi chiediamo che l’amministrazione intervenga quanto prima per eliminare questa situazione di disagio e di oggettivo pericolo per gli abitanti della zona, già costretti a convivere con il Palazzo di Cemento”.
 
Sono in tanti, infatti, a sentirsi ostaggio in casa propria: “numerosissimi abitanti – conferma Giuseppe Scuderi, consigliere della nona circoscrizione – si rivolgono a me affinché le attività illegali che gravitano attorno al Palazzo di Cemento cessino e vengano aumentati i controlli”. Già, perché il teatro sorge proprio sotto il palazzo di Viale Moncada 3 e, come questo, è stato completamento ignorato dalle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo che, evidentemente, se ne ricordano solo per annunciare imminenti aperture.