Case intelligenti e sicure, la proposta di Campus Urbano

PALERMO – L’Università come centro propulsore per l’aggiornamento del patrimonio immobiliare isolano e stimolo per l’occupazione. Questo si legge sul biglietto da visita del Cirias (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Ingegneria dell’Automazione e dei Sistemi dell’ateneo palermitano) che l’agosto scorso ha segnato un altro passaggio del proprio percorso siglando l’accordo strategico per l’occupazione e la promozione del territorio in maniera ecosostenibile, tra l’assessorato al Territorio e Ambiente della Regione siciliana e l’Università degli Studi di Palermo. Si tratta del progetto “Campus Urbano. Le case eco-intelligenti”, una modalità innovativa per il recupero del patrimonio urbano, ambientale e umano della Sicilia che ha il 70% delle proprie abitazioni che risalgono a prima degli anni 80′, quindi senza certificazione energetica e sicurezza antisismica.
Il progetto per le case eco-intelligenti non è vaga teoria accademica, ma è già stato sviluppato e realizzato dal Cirias e premiato dall’Agenzia degli Innovatori della Presidenza dei Ministri. L’obiettivo è coniugare bio-edilizia e sicurezza agendo tramite la creazione di un regolamento edilizio su scala regionale che imponga ai comuni l’adozione di una nuova normativa sulla rigenerazione urbana, con particolare attenzione all’efficienza energetica degli edifici. Ma le intenzioni sono a più largo raggio e coinvolgono l’intera politica abitativa della Regione. Al di là dell’ efficienza energetica si punterà, infatti, anche sul consolidamento degli edifici esistenti, procedendo, in alcuni casi, all’abbattimento e ricostruzione. Gli interventi, spiegano gli ideatori del progetto, non accresceranno la cementificazione, quindi avranno il duplice risultato di agevolare il settore edilizio in seria crisi e promuovere allo stesso tempo l’ecosostenibilità e la messa in sicurezza delle abitazioni isolane. Il programma del centro interdipartimentale prevede, tra le altre cose, l’utilizzo della bio-edilizia, sistemi per la produzione di energia e la rigenerazione delle acque, e anche l’utilizzo di materiali locali con bassa incidenza di trasporto. Il tutto chiaramente certificato da una precisa volontà di lavorare nella più assoluta trasparenza e con la certificazione antimafia.
Capitolo occupazione. Secondo uno studio preliminare l’avvio del protocollo a pieno regime, quindi nei prossimi tre anni, potrebbe produrre fino a 100 mila posti di lavoro. Lo conferma Nino Galante, responsabile economico del progetto, precisando che si tratta di proiezioni reali e non “di promesse da politici in campagna elettorale”. Investire sul patrimonio abitativo migliora la vita siciliani, perché rende più economica la gestione della casa tramite il risparmio energetico, e più sicura la struttura per le opere di consolidamento sismico. Un’azione necessaria visto che al momento, secondo dati diffusi dal Qds nell’inchiesta di venerdì 5 settembre, oltre un milione di case sarebbe a rischio sisma in quanto la data di costruzione risalirebbe a prima degli anni ’80, cioè quando non era ancora in vigore nessuna legislazione antisismica. Il Cirias si farà inoltre garante di una gestione dei lavori assolutamente trasparente, che sarà inoltre consultabile direttamente online dal singolo utente. Un esempio? A Palermo un test è già stato effettuato con la ristrutturazione di uno stabile in via Solarino.