Il bene non viene creato dal nulla, ma è iscritto nella logica dell’Essere. Essere persona per bene è uno stato mentale, una precondizione del vivere, non un fine da raggiungere. Tutto ciò che è bene, non si deve interpretare, ma capire ed adeguarsi ad esso, in modo da servirlo, con attenzione ed umiltà. Se l’amore non serve l’Essere, è solo un’illusione, un capriccio, una forma di egoismo.
L’anima nasce col concepimento oppure è inserita nel corpo umano dal suo Primo Architetto? Un dilemma cui è difficile rispondere nonostante numerosissimi volumi di studi ed opinioni in merito, anche antecedenti all’inizio del cristianesimo.
La lotta per la sopravvivenza comincia già nel momento del concepimento. Infatti, vi è guerra fra tutti gli spermatozoi, perché solo uno di essi, il primo, entra nell’ovulo e lo feconda. Tutti gli altri muoiono. Ma questo rientra nella Catena alimentare, che produce la vita solo mediante la morte di altri esseri viventi. L’erba dei prati viene uccisa dal brucare delle pecore, l’uomo uccide animali e piante. Gli animali uccidono altri animali per vivere.
Imparare a morire, dunque, è esercizio quotidiano, perché solo così si apprende la meravigliosa arte del vivere. Immanuel Kant (1724-1804) ci parla della ragione in quanto destinata al fare ed anche concreta, attiva, interessata, simpatetica e volitiva.
Blaise Pascal (1623-1662) ha scritto: “Se non si ama la verità non si può conoscerla”. Avere come compagna perenne la verità è un grande privilegio ed anche un modo per semplificare la vita. I bugiardi, infatti, sono costretti a ricordare le bugie per non smentirsi.
Chi crede alla vita eterna, non deve aspettare l’ultimo minuto, perché l’eterno non è il futuro, ma il presente. Quando il corpo muore, lo spirito gli sopravvive. Questo fatto non è ammesso dagli atei ed è poco sostenuto dagli agnostici.
Pensare è un esercizio appassionante perché consente di capire, seppure nei limiti angusti dell’uomo, la proporzione fra gli eventi ed il rapporto fra la storia ed il presente, da cui può nascere il futuro.
Senza questa visione generale di ciò che è accaduto, senza capire (o tentare di farlo) il perché degli eventi ed il perché dei comportamenti umani, restiamo a livello materiale degli animali. Quindi incapaci di amare tutto ciò che vive.