Oggi, 11 settembre, è un giorno che gli americani non dimenticano, così come del resto tutto il mondo intero che nel 2001 si è fermato, proprio in questo giorno, a causa degli attentati terroristici che hanno colpito gli Stati Uniti. Uno strazio che unisce tutti per la violenza dei fatti accaduti e la necessità di tenerne viva la memoria. Tra commemorazioni e dolore sono nate negli ultimi tempi anche aspre polemiche. I processi alle presunte menti degli attacchi – è ancora necessario ipotizzare dopo oltre 20 anni – sono continuamente rinviati e fanno discutere i rapporti degli esponenti americani con l’Arabia Saudita (ritenuto il paese di origine della maggior parte dei terroristi coinvolti nell’attacco alle Torri Gemelle). Non hanno pace i familiari delle vittime che devono convivere con una traumatica perdita e l’assenza di giustizia. Nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo sono ancora bloccati i processi a Khalid Shaikh Mohammed e agli altri quattro uomini considerati gli ideatori dei malevoli fatti. Sono ormai 21 anni che i congiunti delle persone che hanno tragicamente perso la vita aspettano risposte concrete e definitive senza ottenerle. Nel 2009 Barack Obama, che era presidente, donò loro speranza annunciando che Mohammed sarebbe stato trasferito a New York per essere messo sotto processo in un Tribunale federale di Manhattan. La città, però, si tirò indietro e i familiari attendono ancora.
Il presidente statunitense Joe Biden deposita una corona di fiori al Pentagono (intorno alle 9:37 dell’11 settembre 2001 si schiantò un Boeing 757 dell’American Airlines). Morirono tutti i passeggeri dell’aereo e i terroristi (64 persone) e 125 soggetti che si trovavano nel palazzo del dipartimento della Difesa. La First Lady Jill Biden parteciperà alla cerimonia a Shanksville, in Pennsylvania. Il volo 93 della United Airlines finì, non riuscendo nel suo reale obiettivo, per schiantarsi determinando il decesso di tutte le 44 persone a bordo. La vicepresidente Kamala Harris, insieme al marito Doug Emhoff, sarà al memoriale di Ground Zero.
Il sindaco di New York, Eric Adams, è stato fortemente criticato dalle persone vicine alle vittime degli attentati per un torneo di golf femminile sponsorizzato dall’Arabia Saudita che andrà in scena a ottobre nel club di Donald Trump in città. I familiari degli innocenti e diversi rappresentanti del consiglio municipale hanno chiesto l’annullamento della manifestazione in segno di rispetto. La replica delle autorità: l’ufficio del sindaco afferma di non poter intervenire poiché è una decisione assunta dal predecessore Bill de Blasio. Inoltre per ragioni legali non si può rompere il contratto con la Trump Organization. Aspre polemiche anche a luglio per un altro torneo di golf sponsorizzato dall’Arabia Saudita nel club di Bedminster in New Jersey.
Critiche intense piovono pure dopo il bilaterale a Riad tra Biden e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.