La conoscenza da parte del Fisco dei nostri movimenti finanziari è necessaria, perché non c’è alcuna ragione che spinga a usare il contante per fare acquisti e pagamenti, quando ormai molte banche forniscono ai loro clienti le carte di credito a costo zero, come a costo zero è il Bancomat.
Fermo restando che ciascuno di noi può fare atti di liberalità nei confronti dei propri figli, congiunti o parenti, in modo perfettamente legale mediante bonifico bancario, nulla vieta che si facciano anche regali in contanti. L’attuale limite di mille euro per qualunque pagamento è probabilmente sufficiente, ma un suo abbassamento sarebbe anche opportuno.
L’evasione fiscale, stimata comunemente in 120/130 miliardi, in uno all’arretratezza della logistica (40 miliardi), alla corruzione (60 miliardi), alla malavita organizzata (150 miliardi) costituiscono quella montagna di pesi sulla Comunità nazionale che vanno via via sbriciolati. Andare in questa direzione è essenziale per diminuire il debito pubblico (in atto 1.975,6 miliardi).
Negli Stati Uniti l’Internal revenue service (Irs) è più efficace della Cia e dell’Fbi. Quell’Ente si occupa di accertare i redditi dei cittadini. Entra nelle loro tasche senza chiedere il permesso, senza preoccuparsi dei dati personali, con una procedura invasiva che consente di chiedere in qualunque momento qualsiasi documento. L’attività va anche fuori dai confini mediante il Fatca (Fair and accurate credit transactions act), per andare a caccia degli evasori nei paradisi fiscali. In confronto, i poteri dell’Agenzia delle Entrate, anche se fortemente potenziati, sono minori di quelli dell’Irs.
In questo quadro è inspiegabile la mancata applicazione della legge 133/2008, art. 42, la quale prevede la pubblicazione degli elenchi di tutte le dichiarazioni dei redditi, per contribuente e reddito imponibile. Tali elenchi, secondo la legge, dovrebbero essere depositati in ciascun Comune e resi accessibili anche per via digitale a qualunque cittadino.
Non avere dato il via libera operativo a questa legge, per ora bloccata da complicati meccanismi burocratici, è sintomo che Monti non vuole andare fino in fondo per scoprire gli evasori.