Catania – Vigili, quella “coperta corta” e tanti cittadini “da educare”

CATANIA – 530 uomini in servizio, quasi la metà di quelli che servirebbero per una città come Catania. Lo ammette il comandante della Polizia municipale, Maurizio La Magna, che sottolinea la necessità di aumentare l’organico del corpo. “Di uomini in una città come Catania – afferma – ne servirebbero almeno 800; d’altronde – continua – fino al 1997 le unità erano 925 e all’inizio degli anni ’90 addirittura un migliaio. Oggi la Polizia municipale è indubbiamente sotto organico”. Una situazione, questa, che va avanti da anni e che pregiudica il lavoro stesso dei vigili urbani, costretti a concentrarsi su alcune zone e su alcune tipologie di infrazioni a discapito di altre.
 
Per quanto riguarda le azioni di contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale, ad esempio, l’intero reparto annona è attualmente su strada a presidiare i punti più sensibili della città: un minimo di 30 uomini che, ogni giorno, pattugliano le zone più “calde”, in collaborazione con la Polizia provinciale e su indicazione dell’assessorato al commercio. “Piazza Nettuno, Corso Sicilia e i mercati rionali, dove il fenomeno è più evidente – continua La Magna –  sono costantemente controllati, ma con il numero di uomini a disposizione risulta difficile riuscire a presidiare continuamente il territorio, cosa che renderebbe le azioni di controllo e repressione più efficaci”.
 
Secondo La Magna, ad esempio, il reparto annona che conta 90 uomini, avrebbe bisogno di almeno il doppio delle unità così come il reparto addetto alla viabilità, che conta 180 vigili, avrebbe bisogno che questi fossero almeno 300. “Abbiamo potenziato i controlli nel quartiere di San Giovanni Galermo – spiega il Comandante – destinando 20 uomini al giorno al controllo delle strade; durante la stagione estiva poi, pattugliamo costantemente le zone balneari, arrivando nei weekend ad avere più di 30 agenti sparsi tra Plaia e scogliera”.
 
Poche le risorse umane a disposizione, dunque; una coperta corta che non riesce a coprire l’intero territorio cittadino, con buona pace di chi, ad esempio, non rispetta il codice della strada: con numeri così bassi non può non essere un’impresa controllare chi indossa casco e cinture o chi non rispetta la segnaletica stradale. “Per essere più efficace il nostro lavoro deve essere svolto in collaborazione con i cittadini – conclude La Magna – che andrebbero educati al rispetto delle regole. Noi reprimiamo, ma è necessario che si faccia anche opera di educazione alla legalità”.