La Sicilia non è un isola per startupper. Ma non perché i giovani siciliani sono choosy come il ministro Fornero ha infelicemente etichettato un’intera generazione. Il dito, piuttosto, va puntato ancora una volta nei confronti della Regione, sprecona per antonomasia. La situazione viene fotografata perfettamente dal rapporto “Startups in Italy, facts and trends 2012”, elaborato dalla fondazione “Mind the bridge”, con il supporto scientifico del Cresit dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese. La relazione stima che, a fronte dell’assenza di statistiche nazionali su questa categoria d’imprese, ogni anno prendono forma tra gli 800 e i 1.000 nuovi progetti, e ad oggi si possono contare qualcosa come 8 mila startups. “La maggior parte delle startup già costituite sotto forma d’impresa – si legge nel rapporto – è localizzata al Nord (52%) e al Centro Italia (21%), mentre limitata, sebbene in crescita, è la presenza nel Sud e nelle Isole (15%)”. (
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