Catania – Comune: l’insondabile mistero dei (tanti) debiti fuori bilancio

CATANIA – Ancora una fumata nera per l’approvazione del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2011 al Comune etneo. La seduta di martedì scorso, convocata appositamente per discutere del documento propedeutico al bilancio 2012, è stata infatti rinviata a data da destinarsi- probabilmente martedì prossimo – per via dello scontro verbale tra l’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi – che avrebbe dovuto presentare la delibera all’aula – e i Revisori dei conti che, proprio sul rendiconto, hanno dato per due volte parere negativo.
Secondo l’amministrazione, infatti, i rilievi avanzati dall’organo di revisione lo scorso agosto sono stati superati, “per cui non si spiega – ha affermato Bonaccorsi – perché i revisori abbiano mantenuto il parere negativo”.
Non così per il Collegio che, per bocca del presidente Natale Strano, hanno evidenziato la permanenza di evidenti criticità.
“Abbiamo chiesto altri dati all’amministrazione – ha spiegato Strano – dai quali sono emerse altre incongruenze, per esempio per quanto riguarda l’ammontare dei debiti fuori bilancio, in un primo momento indicato in 61 milioni e 300 mila euro, e poi diventato 63 milioni di euro”.
Una contrapposizione che presto si è trasformata in uno scontro verbale, che ha costretto il presidente del Consiglio comunale, Marco Consoli, prima a sospendere la seduta e poi, non trovandosi un punto di incontro, a rimandarla alla prossima settimana.
Bisognerà ancora attendere, dunque, per conoscere la posizione dei consiglieri comunali in merito al consuntivo e, se non si dovesse arrivare alla votazione, la palla passerà a Giuseppe Petralia, il commissario straordinario nominato dalla Regione che provvederà ad approvarlo. Nel frattempo si avvicina il limite entro cui approvare obbligatoriamente il bilancio di previsione 2012, ovvero il 30 novembre.
Ma questa non è certo la sola preoccupazione per il sindaco Raffaele Stancanelli: a pesare come un macigno, infatti, un nuovo debito fuori bilancio da 22 milioni di euro, con sentenza esecutiva, che potrebbe portare le casse comunali al dissesto. Secondo l’amministrazione l’atto sarebbe stato notificato appena venti giorni fa, ma per il capogruppo del Partito democratico, Rosario D’Agata, le cose starebbero diversamente.
“La condanna è arrivata nel 2010, ben due anni fa – ha denunciato – ma, in questo periodo, incomprensibilmente, la notizia non solo non è stata divulgata, ma soprattutto il Comune non ha presentato appello e oggi i termini sono scaduti”.
Insomma, una vicenda che si sarebbe potuta concludere con un’ammenda causerà un danno economico pesantissimo. Non solo. La sentenza sarebbe stata depositata nel 2011, ragion per cui il comune potrebbe non accedere al finanziamento dello Stato per i debiti fuori bilancio del 2012, cosa che potrebbe farlo andare in default.
Secondo l’Avvocatura comunale, invece, non solo la sentenza non è stata “mai notificata all’Ente in forma esecutiva dalla parte attrice” ma non è stato fatto appello appositamente, in quanto “l’Avvocatura comunale, a seguito di comunicazione della Cancelleria della Corte di Appello del 6 aprile 2011, non ha ravvisato l’opportunità di proporre appello ritenendo, coerentemente a comportamenti analoghi tenuti negli anni precedenti, che esso sarebbe stato finalizzato alla mera remora del pagamento, con responsabilità erariali conseguenti per l’inevitabile lievitazione degli interessi legali e della rivalutazione monetaria sulle somme già liquidate”.