PALERMO – Il Movimento cinquestelle è nella bufera per la vicenda delle firme false. Una deputata regionale del Movimento, Claudia La Rocca, avrebbe reso ai pm di Palermo una confessione articolata, dopo avere concordato col vertice regionale la scelta di fare chiarezza: sarebbe stato Cancelleri, candidato presidente della Regione nel 2012 e di nuovo aspirante alla stessa poltrona a spingere per chiarire subito i fatti.
La prossima settimana potrebbero partire nuovi avvisi di garanzia per cercare di fare chiarezza sull’inchiesta sulle firme false, ricopiate da esponenti e attivisti del movimento di Beppe Grillo, dopo che era emerso un errore materiale che avrebbe potuto compromettere la presentazione della lista alle elezioni comunali di Palermo, nel 2012. La Rocca avrebbe così indicato, tra gli altri (ma molti nomi sono ancora riservati), un’attuale deputata nazionale, Claudia Mannino, e l’aspirante candidata alla carica di sindaco per le elezioni del 2017, Samantha Busalacchi, come due delle persone che riprodussero le firme. Dopo le accuse di Vincenzo Pintagro, querelato da Nuti e dai suoi, dopo le rivelazioni fatte alle Iene di Italia 1 ora arriva un’altra tegola addosso al M5S. Il vice presidente vicario dell’Ars Venturino, ex del movimenro e oggi Psi, ha detto la sua: “Onestà, Onestà, onestà così si concludeva la kermesse Italia Cinque Stelle di Palermo lo scorso settembre. Mi chiedo se non sia corretto e coerente dimettersi immediatamente dal ruolo di deputato regionale o nazionale per chi sapeva da tempo delle scorrettezze e ha taciuto per anni. Dopo aver caratterizzato la loro presenza in Aula con continui attacchi a chi era in odore di illeciti di qualsiasi natura chiedendo dimissioni e sospensioni ora mi aspetto che la cittadina La Rocca a seguito delle notizie di stampa agisca di conseguenza”.
R.P.