CATANIA – Matteo Renzi a Catania. Era già venuto lo scorso aprile quando, insieme al primo cittadino catanese Enzo Bianco, aveva firmato il “Patto per Catania”, un investimento sulla città per una spesa complessiva di 790 milioni di euro per interventi nei settori delle infrastrutture, dello sviluppo economico e produttivo, dell’ambiente, del turismo e della cultura, della sicurezza e delle politiche sociali.
“Un collegamento stradale diretto tra Catania e l’Etna, investimenti infrastrutturali sul porto e la rete del metano, la sicurezza idrogeologica con interventi sui canali anche della zona industriale, dove sarà anche necessario rifare strade e illuminazione. – annunciava soddisfatto il sindaco Enzo Bianco – In programma anche il completamento del Convento dei Crociferi, dove nascerà una sezione staccata del Museo Egizio di Torino e interventi sociali, dagli orti urbani di Librino, al trasporto pubblico locale, alla mobilità sostenibile, agli alloggi sociali. Ci saranno anche interventi riguardanti l’inclusione sociale degli stranieri”, aggiungeva.
Interventi strategici per la città e il suo territorio come strategico sembrerebbe il rapporto con la Sicilia per Renzi che dopo Catania, in due giorni di visita, è stato alle manifestazioni “Basta un Sì” di Ragusa e Siracusa per poi controllare la situazione del cantiere sulla Caltanissetta – Agrigento e firmare il contratto di programma tra l’Anas e la Regione per 500 milioni milioni di euro. Ha poi partecipato a incontri con amministratori locali a Caltanissetta, sul tema dell’agricoltura in Sicilia, e poi a Palermo dove, presso Fincantieri, ha anche parlato del nuovo piano industriale e delle infrastrutture in corso per rilanciare l’occupazione. Il tour si è concluso a Cinisi con una iniziativa sui temi del lavoro e dell’impresa.
Desirée Miranda