Catania – Primi dieci giorni per Sigonella ‘12. Soddisfazione dai vertici della Sac

CATANIA – Dieci giorni di passione, ma la situazione si è progressivamente normalizzata. Per quanto possibile, dato l’oggettivo disagio che ha portato ai passeggeri la chiusura della pista dell’aeroporto di Fontanarossa, ma a due settimane dall’avvio l’operazione Sigonella 2012 si sta rivelando positiva.
Sono oltre 50 mila, infatti, i passeggeri che hanno volato da e per Catania dallo scorso 5 novembre, numeri che sembrano confermare come l’operazione, portata avanti da Sac – la società che gestisce lo scalo etneo – insieme a Enac e in collaborazione con l’Aeronautica militare del 41° Stormo, stia procedendo secondo i piani.
Certo, non sono mancati i disagi e le lamentele, dovute in particolare agli inconvenienti causati dall’utilizzo di uno scalo militare – la settimana scorsa, per esempio, un aereo proveniente da Roma è stato dirottato su Palermo per i limiti di spazio della pista di Sigonella dove, per ragioni di sicurezza, è consentito al traffico civile di effettuare una sola operazione alla volta sulla cosiddetta “Area di movimento” – ma sia l’amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi, sia il presidente della Sac service, la società che gestisce i servizi a terra, Gianni Vasta, si dicono tutto sommato soddisfatti.
Per il primo, infatti, il bilancio di questi primi dieci giorni è molto positivo: Torrisi non ha negato i disagi iniziali, causati soprattutto dalla necessità di rodare il piano, ma ha sottolineato come la situazione iniziale sia pian piano migliorata grazie ad alcuni aggiustamenti.
“Per quanto riguarda i ritardi lamentati dai passeggeri – ha spiegato l’ad di Sac – che comunque sono stati consistenti solo nei primi giorni, siamo intervenuti rinforzando il servizio, grazie all’aiuto di una trentina di stagionali che sono stati richiamati proprio per limitare i disservizi verso l’utenza”.
Posizione, questa, condivisa anche da Vasta, che ha sottolineato l’enorme sforzo organizzativo da parte degli addetti ai lavori per consentire a Catania di mantenere buona parte del traffico aereo nel mese di chiusura della pista di Fontanarossa.
“Bisogna ricordare – ha affermato – come senza l’apertura di Sigonella, per un mese, i passeggeri sarebbero dovuti atterrare a Palermo o a Reggio Calabria, un disagio credo maggiore di quanto non sia presentarsi tre ore prima della partenza al check-in o attendere qualche minuto in più il bagaglio”.
Sia Torrisi che Vasta hanno infine sottolineato come il Piano Sigonella 2012 sia stato sollecitato dalla comunità e dalle imprese del territorio, sostenuto dalla deputazione nazionale e regionale e interamente autofinanziato dalla stessa società di gestione dell’aeroporto di Catania, e come un’operazione di questo tipo non fosse immune da disagi e ostacoli quotidiani “per i quali si è sempre chiesta la collaborazione e la tolleranza da parte degli utenti” ha aggiunto Torrisi.
“Il piano – ha proseguito l’ad di Sac – ci ha infatti permesso di garantire la mobilità ai passeggeri, scongiurando la paventata chiusura dello scalo etneo, il più grande della Sicilia e di tutto il Sud Italia, con tutte le conseguenze del caso. Il premio per questi 30 giorni di pazienza sarà un aeroporto perfettamente in regola con gli standard di sicurezza internazionali a disposizione dei siciliani e dei milioni di turisti che arriveranno in Sicilia nei prossimi anni”.