NOTO (SR) – Parola alle foto! Potrebbe essere questo lo slogan della startup Reclog, uno dei tre progetti siciliani ad aggiudicarsi il grant di 25.000 euro alla competition “Working capital”, organizzata da Telecom Italia. Si tratta di un’applicazione per dispositivi mobile targati Apple che promette di rivoluzionare il modo di condividere le immagini, dando nuovi strumenti al citizen journalism. A partire dall’anno nuovo si potrà scaricare, gratuitamente, un’App che funziona come Instagram, ma con una sostanziale differenza: le immagini non restano mute.
Il progetto nasce da un’idea del grafico freelance Biagio Teseo, ma viene perfezionata da Giovanni Cantamessa, laureando in Economia aziendale, speaker di Radio Lab ed esperto di comunicazione digitale. Insieme a un team di programmatori siciliani stanno rifinendo gli ultimi dettagli prima di immettere il software sul mercato, ma intanto hanno già guadagnato l’interesse di diversi investitori, tra cui appunto Telecom.
In cosa consiste il vostro progetto?
“Reclog è anzitutto un’applicazione per Ios (il sistema operativo dei dispositivi Apple, nda), ma in realtà si tratta di una nuova tipologia di social network, il “social voice” come amiamo definirlo. Sarà, per esempio, possibile scattare una foto a un concerto e Reclog registrerà contemporaneamente il suono intorno. Le foto, dunque, non saranno più statiche, ma interattive: si potrà sentire l’audio di quello che sta avvenendo durante lo scatto della foto. È un’applicazione che potrà certamente dare nuovi strumenti al citizen journalism: giornalisti, blogger, semplici cittadini potranno pubblicare, oltre la foto degli eventi che seguono, anche il sonoro per un massimo di 30 secondi. Pensiamo a un’informazione flash sul modello delle agenzie di stampa, come l’Ansa”.
Ma a un concerto o in un aula affollata, dove i rumori sono molteplici, come può questa applicazione catturare i suoni in maniera nitida?
“Per rendere il suono più pulito e chiaro possibile stiamo lavorando sugli algoritmi di compressione dell’audio. Va precisato che Ios, il sistema operativo per il quale sarà inizialmente disponibile Reclog, ha già una tecnologia di riduzione dei rumori di fondo tramite doppio microfono. Questa cosa ci avvantaggia molto perché l’audio registrato viene enormemente più nitido. Una delle nostre missioni è proprio quella di affinare la tecnica di registrazione del suono. Posso affermare che già nei primi test effettuati abbiamo avuto dei buoni risultati”.
Il prodotto è già sul mercato?
“No, ancora siamo in fase di sviluppo. Abbiamo stilato una road map per lanciare il prodotto sul mercato a febbraio. Grazie ai fondi ottenuti possiamo fare qualcosa di più rispetto a quello che ci siamo prefissati all’inizio. Sicuramente a febbraio, salvo imprevisti, sarà lanciato in versione open beta. Si tratterà di una versione sperimentale che non mostreremo soltanto agli investitori, ma che sarà fruibile direttamente dagli utenti”.
Immagino che il vostro progetto si integrerà perfettamente con i social network più diffusi come facebook e twitter.
“Assolutamente sì. Reclog non vuole andarsi a porre come concorrenza a piattaforme sociali già consolidate. Vuole essere un complemento, un po’ come fa Instagram. In pratica tu fai questa foto, la condividi nel network interno e a quel punto puoi condividerla anche su facebook e twitter. Stiamo mettendo a punto dei meccanismi per agevolare questi processi di condivisione. Una cosa importante è che noi premieremo gli utenti più attivi e meritevoli. Se, per esempio, viene scattata una foto particolarmente bella e apprezzata si potranno ottenere dei premi reali come gadget o abbonamenti a riviste. Al posto dei likes, essendo un social network vocale, su Reclog ci sarà l’applauso”.
Qual è il vostro modello di sviluppo? Come intendete guadagnare?
“Stiamo realizzando vari modelli di sviluppo: una delle principali idee è quella di realizzare degli slot di tempo supplementari ai canonici 30 secondi. In pratica daremo la possibilità di avere a disposizione un maggior numero di minuti, ma solo dietro pagamento. Un altro modello in fase di studio è quello di puntare sull’advertising audio. Si tratta di un mercato assolutamente vergine: un esempio potrebbe essere quello delle locandine dei film correlate di audio”.