Sì al “Manifesto per i diritti delle persone con fragilità”

PALERMO – La Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite, ha istituito il 3 Dicembre, quale Giornata Europea delle Persone Disabili, nel luglio del 1993. Da allora il 3 Dicembre è divenuto un appuntamento di grande rilevanza sociale che si rivolge ad un pubblico ampio e variegato: non solo i disabili ma anche le loro famiglie, gli operatori, i professionisti che operano nel sociale e la gente comune sensibile alle tematiche connesse alla disabilità.
In Sicilia, alcune fra le organizzazioni più rappresentative si sono date appuntamento ieri presso la Sala delle Carrozze di Villa Niscemi in Piazza Dei Quartieri n. 2 a Palermo con il preciso obiettivo di proporre al nuovo Governo della Regione ed, in particolare, al Presidente ed agli Assessori alla Salute ed alla Famiglia, un Manifesto per i Diritti delle Persone con Fragilità e per la costruzione di una Politica per una Società dei diritti e delle opportunità nella Regione Siciliana. È importante che, soprattutto, il Governo della Regione si apra al dialogo con le forze sociali e dia un segnale preciso di cambiamento – proprio a partire da questo giornata destinata alla celebrazione della disabilità -, anche se, purtroppo, al momento nessun cenno è arrivato.
È urgente costituire un Tavolo di confronto fra Governo e Realtà rappresentanti i diritti delle persone con disabilità in Sicilia ed orchestrare le prime azioni programmatorie di una nuova stagione non solo della Politica ma di tutta la società civile.
Bisogna superare la dicotomia esistente in Sicilia tra le buone norme emanate e la carenza e l’inadeguatezza dei Servizi nel territorio. Da questa consapevolezza scaturisce un appello alle istituzioni affinché vengano garantiti i diritti dei più fragili e si possano dare risposte concrete ai cittadini con gravi problemi.
Con il Manifesto non si vuole fare una mera elencazione dei problemi che coinvolgono tutte le sfere delle persone con fragilità, da quella sociale a quella sanitaria, da quella scolastica a quella dell’inserimento lavorativo, ma riteniamo che sia fondamentale procedere con azioni concrete da mettere in campo per il superamento dei bisogni. I cittadini vogliono partecipare a pieno titolo a questo processo e vogliono essere considerati soggetti attivi e non solo oggetto di interventi da parte degli Organismi istituzionali, dei Servizi preposti.
Una politica sensibile alle persone con fragilità non può non adoperarsi per individuare gli strumenti e i percorsi idonei per tradurre le idee in pratiche virtuose e i principi in esperienze.