La Sicilia si conferma bersaniana. Per Renzi percentuali in calo

CATANIA – Vittoria chiara e netta per Pier Luigi Bersani nel ballottaggio per le primarie del centrosinistra. I risultati quasi finali vedono il segretario del Pd al 60,65% e Renzi al 39,35%. In termini reali Bersani ha preso un milione 662mila voti, Renzi un milione e 78 mila voti. Un gap di  più 500mila voti che nasce in tutt’Italia. A livello regionale la vittoria di Bersani è inequivocabile: 19-1, con la Toscana vinta dal sindaco di Firenze 55% a 45%.
Al Sud la partecipazione è stata molto bassa: hanno votato alle primarie poco più di 100mila persone. Comunque, a parte la scarsa affluenza, è stato ancora una volta il Sud a dare le maggiori soddisfazioni a Bersani. Il segretario del Pd ha ottenuto al ballottaggio delle primarie cifre sopra il 70 per cento. Il record spetta alla Calabria dove il segretario è arrivato a 75,78% contro il 24,22% di Renzi. In Sicilia è finita 67,3 a 32,7%. Il sindaco di Firenze non sfonda nell’isola: conquista un dato inferiore a quello nazionale (32.7% rispetto al 39,3%) e  perde consensi rispetto alla prima tornata. In termini assoluti infatti Renzi passa dai 43.294 voti del primo turno ai 41.661 del ballottaggio. Salgono invece i voti assoluti per Pier Luigi Bersani, che conquista circa 8mila nuovi elettori, passando dai 75mila del primo turno, agli 83mila del ballottaggio. Da segnalare comunque il netto calo dell’affluenza: i votanti al primo turno erano 144.853, in occasione del ballottaggio invece sono stati 125.311 (con un calo di quasi 20 mila elettori).
Nel complesso si conferma il trend della prima tornata. Bersani conquista un grande successo a Messina (tra l’altro record di presenze alle urne con quasi 28 mila elettori), dove ottiene il 74%. Il segretario del Pd va oltre il 67% anche ad Agrigento, Caltanissetta e Catania. Si conferma la buona prestazione del sindaco di Firenze nelle province di Trapani e Ragusa, uniche in cui Renzi va oltre il 40% dei consensi.