BOLZANO – Grazie a uno studio internazionale a cui ha partecipato l’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr), pubblicato su The Cryosphere, è stato rilevato che il ghiacciaio più profondo e antico presente sul Monte Ortles (3.905 m, sulle Alpi orientali, a 37 km dal luogo del ritrovamento dell’Uomo del Similaun), ha cominciato a muoversi dopo 7 mila anni. Le prime carote di ghiaccio estratte indicano come il ghiacciaio più elevato dell’Alto Adige abbia cominciato una fase di accelerazione del movimento che non avrebbe precedenti nel periodo osservato. Le prove vengono dagli strati più profondi e da misurazioni condotte nel foro di perforazione mediante un inclinometro, strumento in grado di rilevare anche minimi movimenti glaciali. “Queste carote di ghiaccio offrono l’opportunità di studiare le caratteristiche dell’atmosfera di quando l’Uomo del Similaun viveva qui, in modo da poter conoscere anche l’Ambiente ed il clima in cui era immerso”, dichiara Carlo Barbante, direttore dell’Idpa-Cnr di Venezia. “I ghiacciai alpini si stanno ritirando velocemente a causa dell’intensa fusione legata al riscaldamento atmosferico”, aggiunge Paolo Gabrielli, ricercatore presso il Byrd Polar and Climate Research Center.