Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, ha sempre perseguito la sicurezza dell’Euro, basata anch’essa sul giusto rigore e cioè sul ripristino dell’equilibrio dei conti dei cinque Paesi prima elencati. Ovviamente prelevare di più dai redditi dei cittadini ha comportato una diminuzione dei consumi, mentre i depositi bancari sono rimasti, nel complesso, quasi inalterati.
Altri scriteriati, soprattutto dell’estrema sinistra europea, hanno criticato fortemente il rigore applicato perché sono statalisti e autori dell’allargamento della spesa pubblica improduttiva, che fa precipitare i fondamentali dell’economia.
In ogni caso, per il momento, l’ultima iniezione di prestiti alla Grecia per quasi 40 miliardi, la stabilizzazione dell’economia di Portogallo e Irlanda, la rinuncia di Spagna e Italia a chiedere prestiti all’Europa, ha portato, in questo fine anno, una calma nei mercati, attesa ma inaspettata. Non si tratta di un ossimoro, bensì di una realtà.
Spagna e Italia non hanno chiesto i prestiti disponibili perché, se lo avessero fatto, avrebbero dovuto sottostare a pesanti condizioni, come è accaduto nel caso della Grecia. Vuol dire che non ne hanno avuto realmente bisogno.
Affinché vi sia crescita occorre lavorare per uniformare le leggi nei 27 Stati membri sui versanti fiscale, giuridico, sociale e altri, in modo da impedire comportamenti difformi che creino situazioni difformi.
È fondamentale unificare il sistema politico, in modo che i 495 milioni di cittadini europei possano eleggere un vero governo dell’Europa, un vero presidente dell’Europa e un vero presidente dell’esecutivo, cambiando anche le regole dell’attuale Parlamento europeo che, di fatto, detiene pochi poteri.
Oggi l’Europa è amministrata da una Commissione e da una burocrazia potentissima. Il Consiglio dei Capi di Governo interviene sulle grandi decisioni più con lo strumento del veto che con altri strumenti idonei a costruire.
Guardiamo all’Europa, in quest’editoriale conclusivo dell’anno, perché il nostro Paese ne è una componente importante che deve funzionare con regole sovranazionali. Bando ai localismi e alle questioni di basso rilievo.