Pietro Grasso “sale” in politica. “Cambierò il sistema giustizia”

CATANIA – Un altro magistrato entra nell’agone politico (attualmente sono 18 i parlamentari ex magistrati, 10 al Senato e 8 alla Camera): è Pietro Grasso, attuale procuratore nazionale antimafia. Il magistrato siciliano si candiderà con il Partito Democratico nelle prossime elezioni per il rinnovo della rappresentanza parlamentare che si terranno il 24-25 febbraio. Grasso ha ufficializzato la scelta con una conferenza stampa tenutasi ieri a Roma: “Le mie dimissioni da magistrato saranno irrevocabili. La mia decisione è stata sofferta, quando ho firmato la richiesta di aspettativa al Csm “mi tremava la mano. è una scelta di vita: non sarò più magistrato. Io ora penso di avere un progetto che va oltre: è un progetto di rivoluzione del sistema giustizia che va affrontato in maniera graduale: prima le cose più urgenti, poi le altre. Il problema morale è il problema essenziale di questo Paese e insieme a questo, c’è il problema lavoro. Ho deciso di candidarmi perchè ho maturato una visione delle cose che è giunta a maturità e che posso mettere al servizio del Paese perchè possano essere realizzate. Qui sento che ci sono le mie idee”. Ancora non è stato deciso in quale collegio sarà candidato l’ormai ex magistrato che però ha tenuto a precisare che non si candiderà in Sicilia: “Chiederò di non candidarmi in Sicilia, mi sembra una questione di coerenza e di stile nonostante io voglia fare tanto per la mia terra”.
 
Non mancano le reazioni alla candidatura di Grasso.
Critico il Pdl: “Le parole del dottor Grasso, che decide di scendere in politica sfruttando la notorietà acquisita con l’importante attività di magistrato, offendono il lavoro serio e sofferto del ministro Severino e l’impegno costante dei componenti della Commissione Giustizia, compresi quelli del Pd, che non meritano di essere sviliti nella loro abnegazione, dice il deputato Guido Paniz. Non è dello stesso avviso il deputato Laura Garavini (Pd): “Piero Grasso ha detto che sulla corruzione bisogna fare di più: in un paese normale nessuno si stupirebbe, tranne gli esponenti del Pdl ai quali dobbiamo una brutta legge-compromesso che va assolutamente migliorata”.