Pagamento fornitori della Pa: regole Ue in vigore, ma troppi ancora i punti oscuri

ROMA – E’ entrata in vigore l’1 gennaio 2013 la direttiva sui pagamenti ai fornitori della Pa (Dlgs 192/2012) che prevede pagamenti certi entro 30 giorni dal ricevimento della fattura da parte dell’ente debitore o, quando non è certa la data di ricevimento della stessa, dalla consegna della merce o dalla data di prestazione dei servizi.
Si prospettano tempi duri per le amministrazioni pubbliche ritardatarie, per le quali, scaduti i termini di pagamento fissati dalla direttiva, scatterà immediatamente la sanzione degli interessi legali di mora (che si attestano più o meno al 9-10%).
Le nuove regole sono il frutto del recepimento della direttiva europea 2011/7/UE, fatta propria dal consiglio dei ministri con largo anticipo rispetto alla scadenza prevista (marzo 2013, data in cui la direttiva Ue entrerà ufficialmente in vigore).
Se da un lato il recepimento della direttiva Ue in questione è stato salutato come una liberazione soprattutto dalle imprese del Sud dove non si contano ormai più i fallimenti per crisi di liquidità scaturite dal mancato pagamento delle fatture (con tempi di attesa biblici che arrivano addirittura fino a 1.500 giorni), dall’altro la fretta sembra aver giocato all’Italia un brutto scherzo.
Il Vicepresidente Commissione Ue, Antonio Tajani, in un’intervista rilasciata al Sole24Ore, non ha esitato un attimo nell’affermare che il Dlgs 192/2012 “è sicuramente da correggere”. Le dichiarazioni di Tajani suonano come una nota stonata nel contesto di entusiasmo generale espresso da più parti. Eppure, le criticità emerse, hanno un fondamento concreto.
La prima osservazione di Tajani riguarda i cosiddetti casi eccezionali in cui, vengono stabiliti tempi di pagamento di 60 giorni. Il decreto, rispetto alle regole Ue, prevede in tal senso un margine più ampio di deroga.
La seconda critica mossa da Tajani riguarda più in generale la scarsa chiarezza del decreto, all’interno del quale “occorrerebbe specificare che il termine previsto si computa in giorni di calendario e dunque con le domeniche ed i festivi compresi”.
L’urgenza di una modifica tempestiva del Dlgs 192/2012 (c’è tempo fino a marzo 2013, dicevamo poc’anzi), scaturisce soprattutto dalla consapevolezza che i tempi di pagamento sicuri costituiscono il primo, vero passo importanto verso il rilancio dello sviluppo del Mezzogiorno e di tutto il Paese.