Ma per tagliare la spesa pubblica avrebbe dovuto tagliare le unghie a caste e corporazioni, cosa che non ha voluto (o potuto) fare.
Sul versante della crescita il suo governo fece approvare la Legge Obiettivo (443/2001), con lo scopo di realizzare in tempi relativamente brevi (fra il 2002 e il 2013) ottanta opere strategiche, fra cui il Ponte sullo Stretto, con una dotazione di circa dodici miliardi per ogni anno. La legge è andata a binario morto.
Poi c’è stata la promessa di un milione di posti di lavoro, anche questi rimasti nel limbo.
Queste defaillances sono state riconosciute dall’elettorato. Però, come accade spesso in politica, la gente dimentica. E si esalta quando vede il toreador nell’arena che affronta un toro che emette fumo dalle narici.
Così è accaduto giovedì 11 gennaio, nell’arena di Santoro. Solo l’abilità del conduttore è riuscita a contenere l’irruenza del Cavaliere, che davanti alle telecamere è quasi irresistibile.La nostra valutazione prescinde dalle cose che ha detto, fra cui tante menzogne e ulteriori promesse che sa di non mantenere.
Senza Etica non c’è politica, senza Etica non c’è equità, senza Etica non ci sono libertà né democrazia.
Assisteremo ad altre performances televisive di Berlusconi. Avevamo scritto in tempi non sospetti (l’editoriale n. 3.502, del 18 dicembre 2012) che il Cavaliere si stava attrezzando con un’alta squadra di professionisti della comunicazione, non solo della televisione ma anche dei social network, mediante i quali sta bombardando gli internauti.
Azzardiamo che mediante queste performances, l’onu del Cavaliere, 13 liste apparentate, possa anche approdare al venti per cento dell’elettorato. Se conquistasse Lombardia e Sicilia, il dato potrebbe migliorare e metterebbe in bilico la maggioranza al Senato.
Mancano quaranta giorni all’apertura delle urne. Gli elettori, soprattutto quelli scontenti, riflettano su chi votare. Non ci saranno prove d’appello. Il futuro è nelle loro mani. Poi non si lamentino.