Chi non evade non ha nulla da temere, può stare tranquillo e non deve avere alcuna preoccupazione se Guardia di Finanza o funzionari dell’Agenzia vanno a verificare nei conti, depositi e libretti bancari e postali per rilevare entrate non giustificate o entrate insufficienti per il tenore di vita del contribuente.
È evidente che la maggior parte degli italiani che paga regolarmente i tributi diventa ogni giorno più insofferente nei confronti di chi non fa il proprio dovere contributivo, totalmente o parzialmente. Ecco perché è necessario ristabilire un’equità generale e chi non paga le imposte dovrà rassegnarsi a mettersi in regola, senza pietismi.
Male fa quella parte politica che protegge gli evasori per ottenerne speculativamente il consenso. Come ci sono alcuni sciagurati politici che tutelano evasori, corrotti e delinquenti.
Contro di essi bisogna che le persone perbene, la stragrande maggioranza del Paese, votino. Evasione e corruzione sono due cancrene che vanno estirpate in radice. Per farlo, ci vogliono persone morali. Scegliamo tale tipo di persone alle elezioni politiche.
Ma il governo Monti ha fatto retromarcia rispetto a questo scenario legislativo, perché ha stabilito con una norma che le dichiarazioni dei redditi possano essere pubblicate per categoria, il che non serve a nulla ai fini del controllo individuale.
Scovare gli evasori è una questione di equità, non solo di incasso di risorse, perché solo portando alla luce i loro redditi nascosti si ristabilisce un principio giusto alla base del buon funzionamento di una comunità. Tenere nascosti i redditi e utilizzare contemporaneamente i servizi pubblici è una scorrettezza che paga la gran parte dei cittadini a favore di quella minoranza che se ne infischia del suo dovere civico.
Non possiamo che formulare i migliori auguri a Serpico e ai suoi gestori perché scovino la maggior parte di chi non sente il dovere di pagare le imposte. E auspichiamo che il prossimo governo ripristini la norma del 1973 e consenta a tutti i cittadini di conoscere il reddito dei propri vicini, in un regime di trasparenza indispensabile alla crescita civile di un popolo.