Ce ne vuole una per rimettere in ordine i conti del bilancio 2013, tagliando le spese clientelari, gli inutili favori, la spesa corrente improduttiva, la disfunzione nella sanità e l’eccessivo consumo di farmaci e ricorso a parti cesarei. In sintesi, bisogna tagliare 3,6 miliardi, più volte indicati su questo giornale, per liberare risorse indispensabili agli investimenti.
Serve una seconda Tf per attrarre i capitali, nazionali e internazionali, riordinando e semplificando le procedure, in modo da agevolare al massimo i gruppi imprenditoriali che vogliono investire in Sicilia.
Una terza Tf va istituita per agire trasversalmente sui centri di spesa dei fondi Ue (Crocetta ha comunicato urbi et orbi di avere sbloccato ben cinque miliardi), in modo da effettuare tutti gli investimenti conseguenti, per i quali occorrono investimenti regionali pari a 1,250 mld.
Una quarta Tf serve per fare aprire migliaia di cantieri per opere pubbliche in Sicilia, in modo da utilizzare le risorse giacenti nei capitoli di bilancio regionale e degli enti locali, nonché l’utilizzazione dei fondi della Cassa depositi e prestiti.
Un’ottava Tf dovrebbe essere istituita per far rimettere in carreggiata i bilanci dei 390 Enti locali che operano in autonomia, ma a cui bisogna dare rigorosi argini, ripianando i debiti.
Una nona Tf sarebbe indispensabile per rimettere a posto il sistema urbanistico della Sicilia e la messa in sicurezza idrogeologica del territorio. In questo quadro rientra l’iniziativa di una legge antisismica per la messa in sicurezza di circa 1,2 mln immobili a rischio di terremoto.
Ultima (ma ce ne sarebbero ancora) Tf serve all’internazionalizzazione delle imprese siciliane, creando un collegamento con i quattro Paesi frontalieri del Mediterraneo, che stanno facendo investimenti in cospicua misura.
Perché servono le Task force e non ci riferiamo agli assessorati regionali? Perché questo è l’unico modo per prelevare i migliori dirigenti dai circa 1.800 in organico alla Regione, con poteri straordinari che un’apposita legge dovrebbe loro conferire, in modo che gli obiettivi non costituiscano materia per i soliti inutili libri bianchi, ma per concrete realizzazioni.