Una poltrona per quattro. Scatta la corsa al Rettorato

CATANIA – È quasi tutto pronto per potere ufficializzare la corsa per la scelta del nuovo rettore che guiderà l’Università degli studi di Catania nel sessennio 2013/14 – 2018/19. Come comunicato dal decano Mario Marino, infatti, le sottoscrizioni a sostegno delle proposte di candidatura potranno essere apposte nella pagina web dell’ufficio elettorale alla voce Elezioni del Rettore, dai docenti aventi diritto al voto, entro e non oltre le ore 18 del 28 Gennaio 2013. Dopo tale data, dunque, i quattro aspiranti rettori Giuseppe Vecchio, direttore del Dipartimento di Scienze politiche, Vittorio Calabrese, ordinario di biochimica clinica, Enrico Iachello, past preside della Facoltà di Lettere e filosofia e componente del Consiglio di amministrazione dell’università catanese e Giacomo Pignataro, già preside della Scuola superiore e docente di scienza delle finanze, saranno ufficialmente candidati alla carica. L’elezioni si terranno poi il prossimo giovedì 21 febbraio dalle 9 alle 19.
Pronti anche i programmi dei candidati che si propongono per ricoprire la carica a cui abbiamo chiesto i tre obiettivi primari una volta eletti.
“Migliorare la posizione dell’ateneo nel sistema nazionale da cui dipende il futuro perché collegato al sistema dei finanziamenti e ad alcune altre attività come i dottorati o le lauree magistrali” è una delle priorità di Giacomo Pignataro. “Bisogna lavorare per progetti e obiettivi scientifici precisi, aumentandone numero e qualità per attrarre nuove risorse”, specifica. Vorrebbe poi concentrare l’attenzione sull’orientamento internazionale sul piano della formazione, del management e della didattica e rivedere la carta statutaria approvata nel luglio del 2011. “C’è troppa concentrazione di potere nelle mani di pochi, il rettore in particolare, inoltre, l’azione amministrativa è troppo accentrata, bisogna dare maggiore autonomia ai dipartimenti”, aggiunge.
E la modifica dello statuto “per precisare i modelli di partecipazione che devono essere più rappresentativi” è anche tra le tre priorità del professore Pippo Vecchio. Importantissimo, poi, secondo il professore, “avere un atto di indirizzo che riorganizzi l’amministrazione dei centri dipartimentali e quindi aggiungere alla figura del direttore di dipartimento, quella di direttore amministrativo di dipartimento”. In terzo luogo, l’attenzione del possibile rettore Vecchio, si focalizzerà sul potenziamento della didattica e della ricerca. “Serve una migliore organizzazione per rispondere meglio alla domanda”.
Tre priorità anche per i candidati Enrico Iachello e Vittorio Calabrese. Il primo vede in qualità e meritocrazia le chiavi per uscire dalla crisi che ha portato a scelte rigorose. “Ogni graduatoria deve essere legata al merito e alla produttività nella ricerca”, sostiene. Occorre inoltre aumentare la qualità del servizio offerto alla comunità accademica e nello stesso tempo “rinsaldare il legame con il territorio, perché lavorando insieme, facendo sì che l’Università metta a disposizione i suoi saperi per migliorare la città, si esce prima dalla crisi”, conclude così Iachello.
“Condivisione, progettualità e trasparenza”, sono, infine, le priorità del professore Vittorio Calabrese. “Serve un rilancio su base meritocratica e aprire l’Università a standard internazionali. Ma anche considerare il diritto allo studio il punto di forza per rilanciare il nostro prestigio e valorizzare la ricerca. In fine l’innovazione tecnologica per il personale tecnico amministrativo”, afferma.