Il Palazzo respinge la trasparenza

PALERMO – La trasparenza è uno stato della mente. Bisognerebbe partire da questo assunto per innescare una vera e propria rivoluzione nel campo della Pubblica amministrazione, al di là delle leggi. Eppure, amministratori poco lungimiranti hanno bisogno del pungolo della coercizione, dei provvedimenti stringenti, delle sanzioni incombenti per rendere il Palazzo che abitano a spese dei cittadini sempre più “trasparente”. La normativa esiste e soprattutto negli ultimi anni ha tracciato una strada ben precisa. Abbiamo voluto fare una distinzione tra due tipi di rapporto tra i cittadini e le amministrazioni, cioè tra la trasparenza “statica” e quella “dinamica”. Non si può accettare che all’epoca del web 3.0 possa bastare pubblicare atti “una tantum”, ma è necessario instaurare un dialogo diretto e tempestivo con il cittadino. (continua)