Muos, l’ambasciata Usa snobba confronto a palazzo dei Normanni

PALERMO – Non c’era nessun rappresentante dell’ambasciata Usa e neanche il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta (impegnato a Librino per una giunta di governo), ieri all’Ars, in occasione della riunione congiunta delle commissioni parlamentari di Sanità e Ambiente in corso a Palazzo dei Normanni per analizzare l’impatto del Muos, il sistema radar della Marina statunitense. Un incontro a cui invece hanno preso parte gli studiosi e gli esperti del politecnico di Torino, Massimo Caruddo e Massimo Zucchetti.
L’assenza dei big è stata stigmatizzata dal presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo (Pd): "Siamo stati in contatto con l’ambasciata, gli Usa hanno perso una buona occasione per confrontarsi". In compenso, fuori dai portoni del Palazzo c’era una nutrita schiera di cittadini, mamme, studenti, giovani e rappresentanti del No Muos, che urlavano: “basta Crocetta, finiscila di babbiare (scherzare) con le nostre vite”. Si sentono presi in giro e dicono a chiare lettere che sono “stufi di questo tiro e molla”. Insomma, per loro le autorizzazioni concesse dal precedente governo vanno revocate e basta.
A tranquillizzarli interviene il presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino (M5S), che dichiara “gli studi a disposizione confermano che ci sono i presupposti per revocare definitivamente la realizzazione del Muos a Niscemi. Il governo regionale ora sa benissimo che può appellarsi al principio dell’autotutela, che riconosce all’amministrazione regionale di risolvere autonomamente un conflitto attuale o potenziale con i destinatari dei provvedimenti e di sindacare la validità dei propri atti. Mentre, l’articolo 700 del codice di procedura civile avanzato dal governo regionale non ha senso di esistere, basta di fatto il meccanismo dell’autotutela. Uno strumento fortissimo che permette alla pubblica amministrazione di tornare indietro sui propri passi”.
 
Lo stesso Trizzino, riferisce al Quotidiano di Sicilia, di essersi incontrato in mattinata con l’assessore regionale all’Ambiente, Maria Lo Bello, la quale ha dato “la massima disponibilità ed apertura alle soluzioni possibili che noi riusciremo a prospettare. Ho potuto costatare – aggiunge il deputato del M5S – che da parte del governo c’è la massima collaborazione, a dispetto di quanto è stato scritto nei giorni scorsi che noi ci siamo messi di traverso sul Dpef. Il dialogo con l’esecutivo è positivo”.
Nella Sala Gialla del palazzo Reale era presente pure il neo direttore generale dell’Arpa, Francesco Licata di Baucina, che è finito nel mirino delle commissioni Sanità e Ambiente. Il presidente Pippo Digiacomo (Pd) ha chiesto all’Arpa di avere il parere d’impatto ambientale del Muos in assenza di una documentazione completa, come ammesso dalla stessa Agenzia.
Rivolgendosi a Licata di Baucina, Digiacomo ha chiesto “perché l’Agenzia non ha presentato una denuncia dopo avere appreso che i lavoro per il Muos erano cominciati pur in assenza di documentazione". "Sto accusando comparti della Regione di avere avuto comportamenti omissivi, al pari degli Usa: lo dico chiaramente assumendomene la responsabilità”.
Replica Licata di Baucina: “Ci fu una conferenza di servizi, era presente anche l’Asp. Inoltre, noi abbiamo potenziato la nostra rete di controllo, posizionando tre centraline ed acquistato altre due. Il ministero della Difesa, che pure aveva promesso ,in base ad un protocollo d’intesa tutta una serie di attrezzature, ad oggi non le ha ancora procurate”.