Reddito disponibile delle famiglie. In Sicilia il dato peggiore del Sud

ROMA – Nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie italiane si distribuisce per il 30,8% nel Nord-ovest, per il 22,3% nel Nord-est, per il 25,7% nel Mezzogiorno e per il restante 21,2% nel Centro. Rispetto al 2010 l’aggregato nazionale è cresciuto, in valori correnti, del 2,1%.
L’area del Paese che ha mostrato la dinamica più sostenuta è il Nord-est dove il reddito disponibile delle famiglie, in valori correnti, è cresciuto del 2,7% rispetto al 2010, con incrementi più accentuati in Emilia-Romagna (+3%) e Veneto (+2,8%). Nel Nord-ovest la crescita è stata del 2,5%, ma sono rilevanti le differenze regionali: si passa dal 3% del Piemonte all’1,4% della Valle d’Aosta. Lo segnala l’Istat che ha diffuso i dati del report sul reddito disponibile delle famiglie nelle regioni del nostro paese.
La crescita del reddito disponibile è invece risultata inferiore a quella media nazionale nel Centro (+1,5%) e nel Mezzogiorno (+1,6%). Nel primo caso, le differenze tra le singole regioni sono contenute, mentre i risultati sono molto eterogenei nel Mezzogiorno, dal +3,5% della Basilicata, al +3% dell’Abruzzo fino allo 0,4% della Sicilia.
Le famiglie residenti nel Nord godono del livello più elevato di reddito disponibile per abitante, con valori quasi identici per Nord-ovest e Nord-est (circa 20.800 euro) e molto superiori al valore medio nazionale (circa 18.000 euro). Nel Centro il livello è di poco inferiore, 19.300 euro, mentre risulta molto più basso nel Mezzogiorno (circa 13.400 euro), con un differenziale negativo del 35,7% rispetto a quello del Nord e del 25,5% rispetto alla media nazionale. Considerando le singole regioni, in testa alla graduatoria del reddito per abitante si posiziona Bolzano, con circa 22.800 euro pro capite, seguita da Valle d’Aosta (22.500 euro) e Emilia Romagna (21.600 euro). Campania (12.500 euro), Sicilia (13.000 euro) e Calabria (13.200 euro) sono le regioni in cui il reddito disponibile per abitante è più basso.