Il maggiore ritardo nella diffusione dei pc in rete è, come è noto, nella pubblica amministrazione dove, per una forma di iattanza, vi sono vastissime aree che usano la carta anziché il file. Dialogare per via telematica è diventato essenziale, sia per ragioni di tempo che per ragioni di costi, ma questa diffusione si scontra con la mentalità di tanta gente, anche di una certa età (me compreso), che ha difficoltà all’uso della tastiera.
Tuttavia, la competizione internazionale obbliga complessivamente una comunità a fare uso dei mezzi più tecnologici, senza dei quali il gap aumenta.
I fenomeni di Facebook e di Twitter hanno dimostrato che le informazioni in rete hanno un coefficiente di moltiplicazione molto elevato, per cui diventa quasi automatico, e per certi versi imperativo, dialogare col mondo attraverso il web. Certo, esiste una guerra continua fra hackers e produttori di software, ma tale guerra non può essere evitata, dati gli interessi contrapposti delle due parti.
Chi non fosse capace di ordinare le informazioni in base a un proprio progetto di ricerca, non necessariamente scientifico, si perderebbe nel mare magnum delle biblioteche informatiche. Dentro le quali c’è di tutto, compresi film, fotografie, repertori, documenti e così via.
Sempre di più, dunque, il capo della fune è la persona umana, con la propria intelligenza e con la propria capacità di colmare l’enorme ignoranza dentro cui si muove. Colmarla in parte, ben inteso. Perché mai nessun uomo sarà in condizione di conoscere più di quanto ignori.
La riflessione sulla conoscenza e sull’ignoranza che andiamo facendo deve spingerci a essere più attivi nell’attingere informazioni e nel metterle in modo ordinato, partendo dalla nostra insufficienza cognitiva che è veramente gigantesca. E non dobbiamo commettere l’errore di non utilizzare la conoscenza che hanno fatto gli altri, perché solo costruendola a strati si può puntare al progresso in tutti i campi da noi conosciuti, senza porci alcun limite ma essendo consapevoli che noi tutti, gli essere umani, siamo fortemente limitati.