La Regione siciliana orba di fronte ai ciechi. Tagliati i fondi per l’assistenza

PALERMO – I servizi erogati ai ciechi e agli ipovedenti sono a forte rischio nonostante le due leggi regionali, la 28/90 e la 4/2001, che delegano all’unione Ciechi numerosi e importanti servizi. È l’allarme lanciato nel corso dell’assemblea annuale dell’unione italiana Ciechi di Sicilia che si è svolta di recente nell’Istituto dei ciechi “Florio e Salamone” di Palermo. Finora, le risorse necessarie per assistere gli ipovedenti e i ciechi erano stanziati nella Tabella H, ma quest’ultima è stata recentemente abrogata, lasciandoli senza alcuna certezza sulle fonti di finanziamento.
 
Nel 2011, i contributi hanno subìto un taglio di circa il 10% e ammontavano a 2,3 milioni di euro per l’Uic Sicilia, 2,5 milioni per la stamperia regionale Braille e 1 milione al Centro Hellen Keller. Quest’ultimo è fondamentale perché vi s’insegnano ai non vedenti delle metodologie nuove per l’orientamento e la mobilità dei non vedenti con corsi di orientamento e mobilità su campi da neve e in ambiente acquatico. Con queste risorse, si assistono 35 mila non vedenti e 90 mila ipovedenti, tra l’altro attraverso percorsi per l’inserimento scolastico, curando la formazione professionale e l’integrazione sociale.
 
Inoltre, si forniscono libri in Braille per gli alunni che frequentano ogni ordine e grado della scuola, audiolibri per gli anziani, libri con caratteri ingranditi. In più, sono anche addestrati i cani guida e forniti corsi di autonomia domestica, personale e informatica. Anche l’Istituto dei ciechi di Palermo rischia di non poter assistere più i suoi 70 ragazzi e di non poter far partire le attività nel nuovo centro di Fondo Raffo a favore dei non vedenti pluriminorati. Il presidente Uic Sicilia, Giuseppe Castronovo, ha affermato: “Il contributo in favore dell’unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è fondamentale, irrinunciabile e irriducibile. La Regione siciliana non deve mai dimenticare il nostro ruolo sociale e culturale in favore di tutti i minorati della vista, attuando interventi che se fossero assicurati direttamente dagli enti locali comporterebbero una spesa notevolmente superiore, non sarebbe sufficiente un organico come il nostro di 50 dipendenti e ci sarebbe un’assistenza meno specializzata”. Rassicurazioni sono arrivate dall’assessore regionale alla Famiglia, Ester Bonafede, intervenuta all’assemblea: “Mi impegno personalmente a tutelare i diritti di queste persone”.