Luigi Genovese: “Fiducioso, ma estraneo ai fatti”

MESSINA – “Luigi Genovese, Rosalia Genovese e Marco Lampuri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere”. Lo dice il legale degli indagati, Nino Favazzo, al termine dell’interrogatorio, fatto dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza che ha portato al sequestro di diversi milioni di euro alla famiglia del deputato nazionale di Fi Francantonio Genovese (oltre a lui nell’inchiesta della magistratura sono finiti la moglie Chiara Schiro’, il figlio Luigi, neodeputato regionale, la sorella Rosalia e un nipote). “Abbiamo bisogno di capire più approfonditamente – prosegue Favazzo – quali sono gli elementi di accusa e lo faremo nei prossimi giorni’’. Francantonio Genovese ieri non è stato sentito dai pm.
Riguardo all’inchiesta sul riciclaggio in cui è coinvolto insieme ai genitori e alcuni familiari, invece, Luigi Genovese si esprime così: “Non sono stati certo giorni semplici quest’ultimi. Ho letto più volte le 179 pagine che mi sono state consegnate la mattina del 23 novembre; pagine che mi vedono al centro di un’indagine preliminare che è arrivata in un momento fondamentale della mia vita, a poco più di due settimane dall’esito del voto che mi ha consegnato l’onere e l’onore di dover rappresentare la mia città e la mia provincia all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana”.
“Sul procedimento in corso, – prosegue – mi preme solo ribadire quanto già dichiarato a caldo: nutro profondo rispetto nei confronti della magistratura. Un rispetto non di circostanza o retorico, ma granitico e sincero, di chi fa della giustizia un caposaldo della propria vita. Dalla lettura di quel provvedimento ho maturato la piena consapevolezza della mia assoluta estraneità rispetto all’interpretazione data alle vicende”.