Amia: Diego Cammarata e altri 10 sono stati rinviati a giudizio

PALERMO – Il gup Giangaspare Camerini ha rinviato a giudizio l’ex sindaco Diego Cammarata e altre 10 persone, tra cui gli ex vertici dell’Amia, per disastro ambientale, avvelenamento di acque, discarica abusiva, traffico di rifiuti e abuso d’ufficio. Il procedimento nasce da un’inchiesta sulla discarica di Bellolampo e il processo comincerà il 19 giugno davanti alla quarta sezione del tribunale.
Oltre a Cammarata sono stati rinviati a giudizio Gaetano Lo Cicero e Vincenzo Galioto, ex presidenti del Cda dell’Amia, Orazio Colimberti e Nicolò Gervasi, ex direttori generali della società, i dirigenti dell’azienda Pasquale Fradella, Antonino Putrone e Fabrizio Leone, Aldo Serraino, dirigente della partecipata Amia Essemme, Luigi Graffagnino e Mario Palazzo, funzionari dell’Amia.
L’inchiesta, condotta dal pm Geri Ferrara, accertò l’esistenza all’interno della discarica di un grosso lago di percolato, infiltrato nelle falde acquifere. Agli imputati, a vario titolo e ciascuno per il ruolo ricoperto, si contestano una sfilza di reati ambientali derivati dalla cattiva gestione della discarica, affidata all’ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Cammarata e Lo Cicero, inoltre, sono anche accusati di abuso d’ufficio: avrebbero rimosso dall’incarico un dirigente della società che imponeva il rispetto delle norme per il conferimento dei rifiuti e per il loro smaltimento. All’udienza preliminare si è costituito parte civile anche l’attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Sulla gestione della discarica e sulla formazione di un nuovo lago di percolato la Procura ha aperto inoltre una nuova inchiesta che ha portato al sequestro di Bellolampo. Il fascicolo è ancora a carico di ignoti. La discarica è stata affidata alla Regione, che di recente ha prosciugato il percolato e sta provvedendo a smaltirlo.