Va da sé che questa ipotizzata realizzazione del triangolo ferrato ha la grave carenza proprio nell’assenza del manufatto dello Stretto. Fino a quando occorreranno due ore (tra attesa, imbarco, tragitto e sbarco) per attraversare i 3,3 km di mare, la nostra Isola sarà fortemente penalizzata sul piano logistico e di trasporti di persone e merci con il Nord Italia e l’Europa.
La revoca della concessione al general contractor Eurolink costerà allo Stato circa 1 miliardo, oltre ad avere gettato al vento le spese per la Stretto di Messina Spa, costituita nel 1981 e costata più di 300 mln.
Un comportamento deplorevole del governo Monti che, invece, avrebbe dovuto attivare l’opera già pronta sul piano progettuale ed esecutivo. Un’opera che sarebbe costata allo Stato non oltre i 2 miliardi, tenuto conto che la rimanente cifra di circa 4 miliardi sarebbe stata approntata dal consorzio di imprese, che l’avrebbe costruita e gestita per 40 anni.
Ma il Ponte, prima o dopo, dovrà essere costruito, quando a governare l’Italia ci saranno persone di buon senso che hanno a cuore l’interesse generale.
È fondamentale che l’accordo in questione venga attivato subito, perché esso comporta l’apertura dei cantieri e quindi l’attivazione di moltissime imprese, l’assunzione di tantissimi lavoratori e la produzione di ricchezza che resterebbe nell’Isola, con l’iniezione di liquidità di cui il nostro tessuto economico ha grande bisogno con la massima urgenza.
Crocetta ha annunciato l’abolizione delle Province e la loro sostituzione con i Consorzi dei Comuni, in attuazione dell’articolo 15 dello Statuto. Ha annunciato l’iniziativa per il ripristino dell’Alta Corte. Ha annunciato l’abolizione degli Istituti autonomi case popolari. Ci auguriamo che l’Assemblea regionale approvi subito questi provvedimenti, di cui il secondo comporta una controversia nei confronti dello Stato.
Ricordiamo che queste iniziative sono state scritte innumerevoli volte sul Qds e siamo lieti che, dopo decenni di insistenza, un presidente della Regione le abbia fatte proprie.
Il marasma istituzionale di Roma non deve ostacolare il Risorgimento Sicilia, pena il raddoppio del voto ai Grilletti.