Le prime comunicazioni non sono incoraggianti perché denotano che nessun progetto degno di questo nome è stato messo in atto e, men che mai, nessun cronoprogramma realizzativo. Eppure sono passati 4 mesi dalle elezioni del 28 ottobre e la situazione economico-sociale della nostra terra è peggiorata e continua a peggiorare.
Perché il lavoro si generi, occorre ragguagliarlo alle condizioni del mercato, il quale in questo periodo è in una situazione depressiva. Le leve per smuoverlo, come insegnava John Maynard Keynes (1883 – 1946), sono quelle di attivare i cantieri delle opere pubbliche, l’edilizia privata, fatta meno di nuovi immobili e più di ristrutturazioni di quelli esistenti, l’attivazione di una legge antisismica per 1,3 mln d’immobili, che in caso di terremoto del 7° grado della scala Richter cadrebbero, la sistemazione idrogeologica del territorio.
Poi sarebbe necessario creare le task force, elencate nel nostro editoriale del 24 gennaio scorso, per internazionalizzare le piccole e medie imprese siciliane, nonché per collegarle alle imprese del Nord Italia e dell’Europa.
E poi, ancora, rimettere in moto la costruzione d’infrastrutture per potenziare logistica e trasporti.
Il presidente della Regione, anziché occuparsi delle elezioni nazionali, avrebbe dovuto occuparsi della Sicilia fin dal primo giorno e, in primis, della riorganizzazione della macchina amministrativa che, quando non funziona, inceppa tutti i meccanismi. E, infatti, i meccanismi sono inceppati.
Citiamo un caso eclatante. La Legge 106/2011 ha previsto un credito d’imposta a favore delle imprese siciliane per l’assunzione di dipendenti a tempo indeterminato. Il ministero dell’Economia, di concerto con quello del Lavoro e della Coesione territoriale, ha pubblicato il decreto sulla Guri l’1 giugno 2012. Con esso sono stati assegnati alla Regione 65 milioni da accreditare alle imprese per le assunzioni. Orbene, per l’attivazione della procedura digitale, il disbrigo e il controllo delle istanze presentate dalle imprese, ancora la Regione non ha effettuato alcun accredito.
Sono passati oltre nove mesi, ma il bambino non è ancora nato (anche se a giorni – ci dicono dall’Assessorato – sarà pubblicata la graduatoria definitiva). Ecco un esempio d’inefficienza della quale i dirigenti dovrebbero rispondere. Ma non è così. Si attendono tempi migliori.