Mafia, al via a Caltanissetta il “Borsellino quater”

Si è aperto nell’aula della Corte d’Assise di Caltanissetta il nuovo processo per la strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Imputati i boss Vittorio Tutino, Salvo Madonia e Calogero Pulci, Francesco Andriotta e Vincenzo Scarantino, i tre falsi pentiti autori del depistaggio costato l’ergastolo a sette innocenti. La Procura ha illustrato la sua lista testi che prevede l’esame di 300 tra pentiti, politici, investigatori e familiari delle vittime.
L’avvocato Fabio Repici, legale di Salvatore Borsellino, il fratello del giudice ucciso dalla mafia nel 1992, ha chiesto la citazione come testimone del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Illustrando le sue richieste istruttorie il legale ha indicato tra i testi da ascoltare – spetta ora alla Corte d’Assise decidere se ammetterlo – il Capo dello Stato che, all’ epoca dell’eccidio, era presidente della Camera e, proprio per il suo ruolo, secondo il legale, era, "un osservatore privilegiato".