Palermo – Nel capoluogo un racket delle occupazioni abusive

PALERMO – Tensione alle stelle nel capoluogo dopo gli sgomberi di Villa Laura – tra via Dante e via Serradifalco – dove nei giorni scorsi la Polizia ha liberato i locali da sette famiglie che occupavano abusivamente l’immobile. Un episodio che rappresenta soltanto la punta dell’iceberg di una questione assai complessa, che secondo il sindaco Leoluca Orlando affonda le proprie radici in un vero e proprio racket delle occupazioni abusive. Per questo motivo il primo cittadino ha presentato un esposto in Procura, chiedendo alla magistratura di avviare un’indagine sul fenomeno.
Resta il problema delle famiglie sgomberate, con il Comune messo in difficoltà da un atteggiamento tutt’altro che conciliante. "Abbiamo fornito un aiuto a chi ha subito lo sgombero – ha affermato l’assessore comunale alle Politiche sociali, Agnese Ciulla – ma questi lo hanno rifiutato perché chiedono situazioni più stabili, rivendicando il diritto alla casa".
"Siamo stati fin da subito disponibili ad accoglierli in un B&b fino a domenica – ha aggiunto – e li abbiamo invitati ad andare negli uffici del servizio sociale per la presa in carico, abbiamo anche contattato la locanda del samaritano per mettere a disposizione bagni, docce e pasti ma si sono rifiutati".
L’assessore ha evidenziato come siano 9 mila le persone iscritte nelle liste dell’emergenza abitativa nel capoluogo, fronte di 45 mila appartamenti privati sfitti.
"Stiamo cercando di capire – ha ripreso il rappresentante della Giunta Orlando – come intervenire su questo mondo, cercando di convincere il privato ad affittare la casa anche prezzi ‘sociali’. Stiamo ragionado su un progetto per la creazione di un’agenzia immobiliare sociale, come avviene in Francia, in Spagna: il meccanismo è trovare una rete di persone disponibili ad affittare socialmente gli appartamenti, l’agenzia poi si occuperebbe di fare da interfaccia, garantendo delle mensilità e una serie di percorsi anche attraverso contributi europei".