Secondo la Corte dei Conti Siracusa rischia il default

SIRACUSA – Una mole di debiti fuori bilancio per oltre 5 milioni di euro tra il 2009 e il 2001, spesso non contabilizzati; scarsa propensione alla lotta contro l’evasione tributaria, ritardi nell’approvazione dei bilanci e dei rendiconti, mancata revisione dei regolamenti in materia finanziaria, consistenti squilibri gestionali dei servizi pubblici. Emerge un quadro drammatico dalla relazione sulla gestione economico-finanziaria del Comune di Siracusa negli esercizi 2007-2010, approvata dalla Sezione di controllo della Corte dei conti.
I magistrati sottolineano una “strutturale carenza di liquidità nella gestione di cassa cui l’ente fa fronte attraverso consistenti ed onerose anticipazioni di tesoreria”, aumentate da poco meno di un milione di euro nel 2008 a 10 milioni nel 2010 con un aggravio di interessi che supera il milione di euro.
 
Alla base del fenomeno “una serie di criticità, tra cui l’elevato volume dei residui attivi, il consistente lasso temporale che intercorre tra le riscossioni e i pagamenti, i ritardi nell’erogazione dei trasferimenti nazionali e regionali”. Il dossier traccia un quadro a tinte fosche, con "la presenza di numerose, gravi criticità che richiedono improcrastinabili misure correttive da parte dell’amministrazione", e in cui si delinea senza mezzi termini il pericolo del default. La deliberazione, depositata in segreteria il 15 marzo scorso e notificata l’altro ieri al presidente del Consiglio comunale, al sindaco e al presidente del collegio dei revisori dei conti, intima all’ente di adottare entro sei mesi i provvedimenti necessari.
“Il Comune non è a rischio default e non esistono buchi di bilancio”, replica il ragioniere generale, Giorgio Giannì, La stessa posizione, il dirigente comunale aveva già sostenuto il 21 febbraio scorso in udienza davanti ai giudici contabili. “La Sezione di controllo – rileva Giannì – non ha concluso la relazione né con una dichiarazione di pre-dissesto né di dissesto, cosa che invece è accaduta per altre città, ma chiedendoci di attuare delle correzioni. In sostanza, la Corte dei conti si è limitata a muovere rilievi e a indicare criticità ai quali stiamo da tempo ponendo rimedio; le conclusioni sul quadriennio 2007-2010, infatti, erano a noi già note perché contenute nelle relazioni annuali riferite allo stesso periodo”.