In questo desolante quadro, la circostanza che colpisce di più è l’iniquità: da una parte vi sono cittadini protetti che continuano a percepire regolarmente stipendi, indennità ed altre prebende; dall’altra cittadini in cerca di occupazione, precari e lavoratori autonomi che vedono diminuire e sparire il loro giro d’affari.
Tutti questi non sono protetti e costituiscono quella parte della popolazione più irata perché, a fronte delle loro enormi difficoltà, vedono che i privilegi del ceto politico, dei burocrati pubblici, dei dipendenti statali, regionali e locali, dei sindacati, delle imprese e delle banche rimangono non scalfiti dalla drammatica situazione.
Ecco la più grave conseguenza di un comportamento dissennato di questi ultimi 20 anni di coloro che hanno gestito le istituzioni dei tre livelli facendo il proprio tornaconto personale e dimenticandosi dei bisogni del popolo.
Si sono attardati a dare sussidi, ammortizzatori sociali, indennità di vario genere, ma non hanno affrontato di petto la questione delle questioni: la crescita con la creazione di valore, di lavoro, dipendente ed autonomo. Tutto ciò in presenza di un debito pubblico inarrestabile.
Il Parlamento nazionale e l’Assemblea regionale sono stati abbondantemente rinnovati. Il Comico genovese si vanta di avere portato dentro di essi i comuni cittadini. Ma le istituzioni sono una cosa seria. Deputati e senatori nazionali e deputati regionali dovrebbero essere persone preparate che conoscano i meccanismi necessari a formare le leggi ed abbiano una solida preparazione, anche per aver letto almeno mille libri nella propria vita.
Invece, sono andati in Parlamento disoccupati, precari, gente che non ha mai lavorato e che non ha la minima cognizione di cosa siano le istituzioni e del loro funzionamento. è risibile pensare che, in una sorta di breve formazione, tutti costoro possano mettersi nelle condizioni di legiferare adeguatamente e d’intervenire nella vita pubblica.
Sia per effetto della degenerazione partitocratica degli ultimi 20 anni che per l’accesso di tutti questi cittadini impreparati nelle istituzioni, la carica di senatore o deputato ha perso ogni prestigio: effettivo e sostanziale.