Catania – Da Librino all’e-government una pioggia di milioni in città

CATANIA – Sono stati richiesti per riqualificare un’area degradata della città a lungo simbolo di abbandono e adesso sono stati concessi. Sono i finanziamenti statali per riqualificare il viale Moncada a Librino, in particolare l’edificio noto come Palazzo di Cemento e il parco Librino che si trova di fronte. Si tratta di 13 milioni di euro che l’amministrazione Stancanelli è riuscita a fare inserire nel fondo del Piano Città varato dal governo nazionale e che serviranno proprio allo scopo di recuperare le due infrastrutture sulla base di progetti esecutivi e cantierabili presentati dal Comune.
Il finanziamento, atteso a breve, è distinto in due tranche: la prima, di otto milioni di euro, destinata al recupero del palazzo di 13 piani di viale Moncada 3, che dovrebbe portare alla realizzazione di 96 abitazioni e servizi vari, tra cui anche uffici comunali e un urban center; la seconda, di cinque milioni, servirà invece a riqualificare un’ampia zona a verde, realizzando il parco lineare Moncada, una delle incompiute di Librino cui erano destinati parte di quei 140 milioni concessi dal governo Berlusconi nel 2008 e utilizzati per ripianare i bilanci pregressi del Comune, evitando così il default dell’ente. I due progetti presentati da Catania sono tra quelli che hanno ottenuto i maggiori finanziamenti dalla Cabina di regia nazionale e ritenuti ammissibili con priorità alta.
“Il contratto di valorizzazione urbana sottoscritto – ha spiegato il sindaco Stancanelli, – concretizza progetti realistici ma anche di forte impatto simbolico per Librino. Le istituzioni, finalmente, dopo venti anni di chiacchere inutili – ha aggiunto – tornano protagonisti a Librino riaffermando in concreto i valori della legalità e della convivenza civile”.
Quelli concessi per Librino, in ogni caso, non sono gli unici finanziamenti arrivati da Roma: secondo quanto annunciato dall’amministrazione, infatti, stanno per arrivare in città altri 24 milioni di euro di finanziamento statale e quasi altrettanti di investimenti privati, per occupare 120 ricercatori e tecnici dell’alta tecnologia. Grazie al progetto Prisma, di cui Catania è capofila, approvato e sottoscritto dal ministero dell’Università e della Ricerca, infatti, la città etnea procederà alla stipula del contratto di programma che concretizza il primo pacchetto di tre progetti SmartCities presentati lo scorso anno dal sindaco Stancanelli.
Il progetto “Prisma” ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma “open”" per i servizi di e-goverment (amministrazione digitale), su cui realizzare le applicazioni per erogare via web e attraverso app i servizi della Pubblica Amministrazione.
“Si scrive una pagina importantissima per Catania che apre nuovi e concreti scenari di innovazione e cambiamento verso l’hi-tech e l’occupazione di giovani ricercatori e tecnici”, ha evidenziato il sindaco Stancanelli. In dettaglio, a Catania verranno sperimentati servizi e applicazioni in ambito socio-sanitario, di gestione della sicurezza sismica e del territorio. Il progetto Prisma prevede, tra l’altro, la qualificazione di 60 giovani laureati per lo sviluppo e la gestione di sistemi cloud “open source” per smart government. Con l’arrivo del primo dei tre maxi-finanziamenti il sindaco ha disposto che si costituisca una task force interna al Comune che supporti le compagini private e istituzionali con la finalità di orientare la sperimentazione agli obiettivi strategici verso i reali bisogni dei cittadini.