Sono passati oltre trent’anni e solo in questi ultimi cinque o sei ha preso vigore l’operazione di sequestro e di confisca, con i beni che vengono affidati per la gestione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, affidata al prefetto Giuseppe Caruso.
Ma questo è un altro capitolo perché tali beni, per non deperire e perdere il loro valore, hanno bisogno di essere affidati a mani capaci che li facciano funzionare e rendere adeguatamente. Ovvero, essere dati a strutture oneste, in grado di essere al servizio dell’utilità generale.
La materia è delicata per i risvolti politici che ha. Le infiltrazioni criminali nel ceto politico sono sempre più insidiose e costringono il Governo a sciogliere amministrazioni contigue alla mafia, come ultimamente è avvenuto con Mascali e Augusta in Sicilia.
Ma anche con Desio, Bordighera e Ventimiglia. Il che dimostra che la criminalità va dove c’è da spremere denaro ai cittadini inermi, i quali, peraltro, non sempre denunciano tempestivamente le vessazioni cui sono sottoposti.
Non tutti hanno il coraggio necessario di mettere a repentaglio l’incolumità propria e dei propri cari, ma i risultati positivi conseguiti dalle Forze dell’ordine inducono ad avere fiducia in esse.
La Cosa pubblica è Cosa di tutti. Guai a tollerare che diventi Cosa di qualcuno. Proprio la tolleranza verso comportamenti asociali ha portato la Sicilia in una condizione di degrado economico e sociale.
essuno ha capito che quando si crea un vuoto, il vuoto viene riempito da chi ne abbia interesse. E chi ne ha interesse non è al servizio della collettività. Ritenere che l’interesse generale sia una questione che riguarda gli altri è un modo incivile di alzare le spalle e non preoccuparsene. La vicenda del trapanese sia di monito alle popolazioni di tutta l’Isola. Chi si accorge di eventi macroscopicamente delittuosi ha il dovere, mediante organi collettivi e associazioni, di additarli. Non si può pensare che Magistratura e Forze dell’ordine possano affrontare da sole le vicende criminose.
Poi c’è il correttivo del correttivo, cioé il Piano di sviluppo sociale che consenta di favorire la produzione di ricchezza onesta e posti di lavoro adeguati. Più si estende il tessuto buono, più si restringe quello cattivo.