Adolescenza sempre più… virtuale. Si riduce il divario con il Nord

CATANIA – La realtà dei bambini e degli adolescenti, poco confortante e per niente educativa, è quella resa nota dall’indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2012 condotta da Eurispes e Telefono Azzurro, presentata a gennaio 2013 a Roma nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, che li definisce “ multitasking e visivi”.
 
Perché sono catturati dalle “proposte” che si susseguono sul pc e nel frattempo inviano messaggi dal telefonino o dallo smartphone mentre una musica li accompagna via auricolare e la tv in sottofondo scorre le immagini dei programmi. Sono state somministrate domande a bambini di età compresa fra i 7 e gli 11 anni e ad adolescenti tra i 12 ed i 18 anni. È emerso che tv, smartphone, pc hanno assorbito la vita dei giovanissimi tagliandoli fuori dalla naturale espressione di crescita.
 
Secondo l’Istat tanto più è elevato lo status sociale delle famiglie e tanto più l’uso di tecnologie è a portata di mano, da considerare anche le aree geografiche. Oltre la metà delle persone con almeno 3 anni di età (il 52,3%) utilizza il pc e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (il 52,5%) e tra gli 11 anni in su oltre il 78% naviga su Internet. I tempi di fruizione delle tecnologie espongono, il 31,8% di bambini di 3 anni e più tutti i giorni e il 29,5% di quelle di 6 anni e più si connette al web quotidianamente.
 
Si segnala la riduzione del divario tecnologico della Sicilia sia nell’impiego del pc che di Internet (rispettivamente il 46,7% contro il 43,4% del 2011 e il 45,9% contro il 42,1% del 2011). L’Indagine Eurispes-Telefono Azzurro segnala che i bambini meridionali e quelli delle Isole attribuiscono più spesso degli altri ottime capacità di navigazione ai propri amici (per il 45,1% di quelli del Sud e per il 46,5% di quelli delle Isole).
 
Come si districano i bambini e gli adolescenti tra un clic ed un altro? Il fenomeno non è lieto secondo l’Indagine. La Tv è seguita dai bambini e il 41% ha il permesso di guardarla fino ad un’ora al giorno, il 34% da una a due ore al giorno e il 12,6% trascorre gran parte del pomeriggio, dalle 2 alle 4 ore in media. Il 21,3% di bimbi trascorrono troppo tempo davanti alla TV. Il computer li assorbe nel 44% dei casi fino ad un’ora al giorno, nel 20,3% da una a due ore; l’11,8% (rispettivamente il 6,4% e il 5,4%) passa dalle due alle quattro ore e più di quattro ore al giorno davanti al pc. La navigazione Internet impegna il 35,4% dei bambini fino ad un’ora al giorno, dalle 2 alle 4 ore (6,6%) e oltre le 4 ore al giorno (5,1%), mentre quasi un terzo degli intervistati (il 29,8%) non utilizza mai la connessione.
 
La console per videogiochi (Playstation, Psp, Xbox, Wii) è utilizzata quotidianamente dal 33,2% dei bambini per un massimo di un’ora al giorno, il 19,3% ha il permesso di utilizzarla fino a due ore al giorno, seguito dall’8,5% e dal 6,8% che ne abusa (15,3%), dedicando alla passione per i videogames rispettivamente dalle due alle quattro ore e oltre le quattro ore quotidiane. Al cellulare il 35,3% vi dedica fino ad un’ora al giorno, il 42% non lo utilizza affatto, il 5,2% lo utilizza per più di quattro ore al giorno e il 3,8% da due a quattro ore e il 5,2% per più di 4 ore.

Troppo tempo dedicato alla tecnologia, troppa libertà e senza controllo da parte di un adulto si perdono di vista i rischi e i pericoli ai quali vanno incontro i piccoli. L’indagine denuncia come solo un terzo dei genitori conosce le password utilizzate dai figli (34,8%); solo un quarto (24,5%) può accedere alla posta elettronica dei figli. Il 21,9% dei genitori può accedere al profilo Facebook dei bambini.Un genitore su tre conosce il codice pin del cellulare dei propri figli (36,1%). Allarmante ciò che è esposto nell’Indagine. I giovanissimi trovano sul web immagini pornografiche, il 32% cerca corpi palestrati, il 13,1% si interessa agli inneggiamenti alla violenza e all’odio razziale (13,1%), al compimento di reati (12,1%) e cerca informazioni su anoressia (9,9%) e suicidio (4,9%). Il gioco d’azzardo tra i bambini è fra” le curiosità” che destano maggiore preoccupazione: un gioco nel gioco che non può essere sottovalutato. I bambini che dichiarano di non giocare “mai” a soldi sono più numerosi al Sud (86,1%) che al Nord-Est (79%). Oltre al gioco d’azzardo le insidie si nascondono nei vari clic della rete internet. Più di un bambino su 4 (25,9%) ammette infatti di essersi imbattuto in pagine internet contenenti immagini di violenza, il 16% ha trovato sul web immagini di nudo, il 13% siti che esaltano la magrezza, il 12,2% siti con contenuti razzisti.