Migranti: Open Arms; giudici, nessun accordo Ong-trafficanti

"Nella vicenda in esame nessun elemento consente di ravvisare il ricorrere di cointeressenze o di accordi tra l’equipaggio della motonave Open Arms e l’organizzazione – verosimilmente libica – autrice dell’illecito trasporti di migranti".
 
Lo scrive il Tribunale del riesame di Ragusa nel rigettare la richiesta di sequestro della nave dell’Ong spagnola ProActiva avanzata dalla locale Procura.
 
Secondo i giudici in questo caso, "ammesso che sia ipotizzabile la sussistenza di determinazioni del comandante" della nave "non pienamente collaborativa con le indicazioni ricevute dalle autorità libiche e dalla Centrale operativa italiana, queste non bastano a "configurare il reato ipotizzato".
 
Il Tribunale conferma l’azione per stato di necessità: "La carenza di condizioni di sicurezza – scrivono i giudici del Riesame di Ragusa – e il profilarsi di condizioni di pericolo per i migranti, pur se determinati in gran parte dal comportamento di quest’ultimi", che si tuffavano dalle motovedette libiche che li avevano recuperati in mare, "legittimavano allora il soccorso da parte di Open Arms".
 
Il rifiuto del comandante di chiedere un porto sicuro a La Valletta è giustificato dal Tribunale con la "convinzione, fondata o meno che fosse, di non ottenere un assenso da Malta" che, scrivono i giudici, "è fatto notorio".