Catania – L’altra faccia di piazza Europa

CATANIA – Prendete un tappeto, con una lunga sfilza di ghirigori arabeschi, talmente appariscente da risultare pacchiano come le luci al neon dei cinesi, e nascondete sotto tutta la polvere accumulatasi dopo anni e anni di inchieste giudiziarie e ritardi burocratici, inclusa la fantomatica scoperta dell’acqua a pochi metri dalla costa (!): ecco è questo l’effetto che fa piazza Europa a chi non si lascia incantare da un paio di aiuole e amenità varie. Perché qualche metro quadrato tirato a lucido per le elezioni non può nascondere il degrado visibile tutto intorno: sotto un parcheggio ancora molto lontano dall’essere completato e la piazza Sciascia che (scusate il gioco di parole) è ancora una “sciara”; a pochi passi la fontana arrugginita e la via De Gasperi “ingabbiata”, nonostante i proclami da queste colonne più volte riportati.
 
“Ad aprile è pronta”, dicevano dall’Amministrazione. Provate a scendere da via Zoccolanti per constatare voi stessi. Ma “the show must go on”, specie quando la campagna elettorale è alle porte. E allora via ai sorrisi, agli abbracci, alle inaugurazioni, alle benedizioni: per un attimo tutto il resto non conta, se non è utile all’obiettivo della foto di gruppo, al proclama entusiasta. Ma le cronache di questa settimana registrano un altro artifizio, un’altra finzione come quella stampata sui volti anonimi dei cartelloni: lo stadio. A sentirli parlare, gli sfidanti più quotati, sembra che sia già una realtà: lo puoi quasi vedere, toccare con mano, dopo aver letto le affabulanti promesse di Raffaele Stancanelli ed Enzo Bianco. Quasi ci credi perché in fondo anche loro, con quelle sciarpe rosso e azzurre al collo, sono tifosi. Peccato, però, che lo siano solo di sé stessi.