Venerdì 3 maggio l’Assemblea, riunitasi d’urgenza, ha approvato i brandelli restanti non impugnati della legge di stabilità, che è stata quindi pubblicata sulla Gurs di venerdì 17 maggio, divenendo L.r. 9/2013.
Risalta un dato generale e cioè che le entrate coprono a malapena le uscite correnti, per cui rimane poco o niente per gli investimenti, con la conseguenza che sarà difficile co-finanziare i fondi europei, col rischio di doverli restituire. Anzi, essi non verranno erogati dall’Unione e dirottati ad altri Paesi.
Vi è un grave elemento che noi denunciamo da oltre cinque anni: quella misteriosa voce chiamata avanzo di amministrazione, per un ammontare di circa 10 miliardi, che ha la funzione di pareggiare entrate ed uscite.
Abbiamo chiesto al bravo assessore Luca Bianchi di fornirci il dettaglio di tale voce, come fatto con insistenza nella precedente legislatura nei confronti dell’allora assessore Armao e del dirigente generale Emanuele, senza esito.
Evidentemente, dentro quel vaso di Pandora vi sono tutte le nefandezze che hanno compiuto i diversi governi regionali negli ultimi vent’anni e che nessuno ha il coraggio di portare all’attenzione dell’opinione pubblica.
Con altre inchieste abbiamo svelato che i deputati regionali percepiscono oltre 20mila euro lordi al mese e quelli che hanno incarichi diversi aumentano di oltre un quarto i loro compensi.
La domanda che sorge dai siciliani è: ma come non vi vergognate, politici e burocrati, a continuare a saccheggiare i pochi soldi di cui dispone la Regione, di fronte a 300mila disoccupati, alle imprese che stanno morendo per carenza di investimenti, a una burocrazia che ostruisce le attività produttive e a una corruzione dilagante che cova come il fuoco sotto la cenere?
È ora di voltare pagina. Crocetta ha proclamato la sua rivoluzione. Ma questi primi sei mesi di legislatura sono stati la fotocopia degli anni precedenti. Nessuna novità, nessuna innovazione, nessun cambiamento del solito tran tran che ignora la prima esigenza della Sicilia: la crescita, lo sviluppo, la produzione di ricchezza e di nuove opportunità di lavoro.
Qui, invece, gli agricoltori sono allo stremo, le industrie mettono in cassa integrazione i propri dipendenti, le imprese si cancellano dai registri delle Camere di Commercio, metà dei Comuni è in uno stato di pre-dissesto (ma molti sindaci hanno l’impudenza di ricandidarsi), i cantieri per opere edili sono stati chiusi e il futuro appare nero come il tunnel in cui ci troviamo.