Poste italiane riduce interessi sui buoni fruttiferi, condannata dal Tribunale di Patti

Gli interessi sui buoni fruttiferi vanno pagati integralmente come concordato al momento della sottoscrizione, non possono essere ridotti nemmeno con decreto governativo.
 
Lo ha sancito la sezione civile del tribunale di Patti (Me) che ha condannato Poste Italiane a pagare circa 50.000 euro a tre risparmiatori quale corretto rendimento dei buoni fruttiferi postali trentennali che gli stessi avevano sottoscritto all’inizio del 1980.
 
Alla naturale scadenza dei buoni, i tre risparmiatori avevano riscosso rendimenti inferiori a quanto indicato sul retro dei titoli, oscillante fra il 18 e il 20 per cento.
 
Di fatto, avevano ricevuto solo la metà della cifra concordata.
Poste aveva applicato tassi inferiori in applicazione di un decreto ministeriale emesso nel 1986, sei anni dopo la sottoscrizione dei buoni.
 
I giudici hanno sottolineato l’illegittimità del procedimento: le condizioni di sottoscrizione non possono essere modificate in corso di validità dei buoni, nemmeno in presenza di un nuovo decreto ministeriale.